29 Marzo 2024
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Con le tre mosse di F.d.G. e ABI, i 25.000 euro di liquidità garantita al 100%, possono davvero “andare a dama” rapidamente

Tre mosse, due del Fondo di garanzia per le PMI e l’altra dell’ABI, salvo colpi di coda burocratici interni alle singole banche, mandano "a dama" la possibilità per imprenditori e liberi professionisti di ottenere in tempi strettissimi una provvista di liquidità, immediata e garantita al 100% dallo Stato, che può arrivare fino a 25.000 euro.

Ha iniziato il Fondo, con due mosse:

1. una Circolare, la numero 10 del 16 aprile scorso che, nell’annunciare l’avvio dell’operatività della misura prevista dal Decreto-Legge n. 23 – il cosiddetto Decreto Liquidità – dello scorso 8 aprile, sottolineava come “l’intervento del Fondo è concesso gratuitamente e senza valutazione del soggetto beneficiario finale e il soggetto finanziatore potrà erogare il finanziamento coperto dalla garanzia del Fondo senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore del Fondo”.

2. La predisposizione di un modulo per la domanda e di una guida operativa che semplifica al massimo la pratica e sostanzialmente oltre ai dati anagrafici del richiedente, indica in modo semplice come debba essere dimostrato il rapporto tra quanto richiesto e il fatturato dell’impresa nel 2019.

Ricordiamo a tal proposito che il D.L. 2 ha stabilito che il finanziamento garantito al 100% dallo stato al fine di fornire alle imprese una iniezione immediata di liquidità non può superare il 25% del fatturato dell’anno precedente e comunque la cifra di 25.000 euro.

Va inoltre tenuto conto che, i contribuenti in regime forfettario che hanno optato per la flat-tax con una aliquota di tassazione al 15 %, potranno beneficiare del prestito garantito dallo stato solo fino all’ammontare di 16.250 euro ossia il 25% dei ricavi o compensi rispetto al massimo dei 65 mila euro previsti dalla specifica normativa fiscale da essi scelta.

3. Alle mosse del Fondo ha fatto immediatamente eco la Circolare ABI UCR/000723 del 16 aprile 2020 che, seppure non rappresenta un elemento cogente per gli istituti di credito, tuttavia indica con chiarezza che ove ad essa non dovessero conformarsi sarebbe esclusivamente per propria responsabilità.

La Circolare ABI informa innanzi tutto che il Fondo “al fine di agevolare la presentazione delle richieste di garanzia, consentirà la trasmissione del relativo modulo alle banche anche via posta elettronica certificata (PEC) o e-mail con allegata copia del documento di riconoscimento del soggetto sottoscrittore o altra modalità equivalente”.

Allo stesso modo, afferma l’ABI, la Banca deve accettare che da parte del richiedente, I moduli di finanziamento e di richiesta della garanzia possano essere compilati e sottoscritti e forniti alla banca, ad esempio attraverso un invio all’indirizzo e-mail della banca (indicato sul sito internet della stessa) via Posta Elettronica Certificata (PEC), con allegato un documento di riconoscimento in corso di validità del sottoscrittore, o con altra modalità definita dalla stessa banca (ad esempio compilando i moduli direttamente sul sito della banca).

Quando la banca ha acquisito i documenti può procedere a inserire tali informazioni sul portale del Fondo di Garanzia.

Soprattutto, riconferma l’ABI, “la banca può quindi procedere all’erogazione del finanziamento senza attendere l’ammissione della domanda al Fondo di garanzia PMI.

Qualora sia la prima volta da parte del richiedente, che venga richiesta la garanzia del Fondo, successivamente alla presentazione della domanda della banca, il Fondo provvede ad inviare le credenziali per l’accesso al Portale del Fondo all’indirizzo di posta elettronica indicato nel modulo, così che l’impresa possa accedere al Portale del Fondo per visualizzare lo stato di lavorazione delle richieste di garanzia richieste ed evadere, in una fase successiva, eventuali adempimenti a proprio carico a seguito di controlli documentali e/o di escussioni della garanzia.

La Circolare ABI fornisce infine anche alcuni semplici esempi di quanto l’impresa o il libero professionista potrà richiedere a titolo di liquidità, godendo della garanzia al 100%, sia che essi scelgano di servirsi di un’unica Banca ovvero provvedano a richiedere l’agevolazione suddividendo la richiesta tra diverse Banche:

Ecco gli esempi forniti dalla Circolare ABI alla quale rinviamo e che i lettori possono trovare, come la Circolare e la Guida Operativa del Fondo di Garanzia, in allegato alla nostra news:

IMPRESA A
Importo ricavi 2019 = 120.000 euro
25% ricavi = 30.000 euro
Importo massimo garantibile = 25.000 euro
Modalità di erogazione: Banca X = 25.000
(oppure Banca X = 15.000 + Banca Y = 10.000)


IMPRESA B
Importo ricavi 2019 = 80.000 euro
25% ricavi = 20.000 euro
Importo massimo garantibile = 20.000 euro
Modalità di erogazione: Banca X = 20.000
(oppure Banca X = 15.000 + Banca Y = 5.000)



Fonte: Assotir

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