04 Dicembre 2024

La registrazione corretta da fare sul tachigrafo

I conducenti, oltre al rispetto dei periodi e riposo previsti dal Regolamento 561/2006, devono porre particolare attenzione al corretto uso del tachigrafo e della carta tachigrafica al fine di non incorrere contestazioni, spesso spiacevoli, da parte delle autorità proposte ai controlli. Oltre alle anomalie più significative (come accesso di velocità, guida senza tessera, ecc.) è necessario prestare attenzione alla corretta registrazione di alcuni dati o informazioni che spesso, per eccessiva fretta o non completa conoscenza o sottovalutazione della loro importanza, sono tralasciate.

Con l’avvento dl tachigrafo digitale, molti dati, ma non tutti, sono inseriti e registrati nella memoria in modo automatico. In particolare, il regolamento 165/2014 all’art. 34 “utilizzo delle carte del conducente e dei fogli di registrazione” al comma 7 prevede: “il conducente introduce nel tachigrafo digitale il simbolo del Paese in cui inizia il suo periodo di lavoro giornaliero e il simbolo del Paese in cui lo termina”.

Questa disposizione richiede quindi che la registrazione del Paese di inizio e di fine attività lavorativa venga svolta quotidianamente anche se il conducente non cambia il Paese.

Le modalità per l’inserimento e la registrazione sono le seguenti:

  • In modo automatico: a ogni inserimento ed estrazione della tessera, il tachigrafo chiede di inserire o confermare il Paese di inizio e di fine tramite gli appositi comandi. Eseguendo questa procedura il tachigrafo registra l’ora di inserimento e di estrazione, i km iniziali e finali nonché il Paese di inizio e di fine attività. Nell’esempio riportato sono rappresentate rispettivamente un caso di registrazione corretta e una errata.

  • In modo manuale: in questo caso il conducente accedendo al menu “entra conducente 1” trova, a seconda della circostanza, Paese inizio o Paese fine e dovrà solo confermare il simbolo del Paese. Questa procedura è da attuare giornalmente, anche se il Paese non è variato, soprattutto se la carta tachigrafica è lasciata inserita nei casi previsti. Questa procedura è la medesima da attuare in occasione dell’effettivo passaggio di frontiera, dove si ricorda che, dal 02.02.2022, deve essere effettuato alla prima sosta utile ma che sia il più vicino possibile alla frontiera stessa.

Le registrazioni sono ovviamente visibili anche nei report estratti con gli appositi software per l’analisi dei dati tachigrafici. Altro aspetto importante a cui prestare parecchia attenzione è la sovrascrizione dei dati. Infatti, la memoria della carta tachigrafica, come sappiamo, ha un certo limite e se non viene scaricata nei tempi previsti (ogni 28 giorni), si corre il rischio di perdere dei dati in quanto vengono sottoscritti compreso proprio il Paese di inizio e di fine. Pertanto, è importante scaricare i dati con le frequenze previste e, in caso di controllo da parte delle Autorità che richiedono periodi più o meno lunghi, è necessario avere l’accortezza di trasmettere tutti i file del periodo richiesto e non solo, ad esempio, quello più recente e successivo al periodo richiesto.

Le suddette mancate registrazioni sono oggetto di sanzione a carico del conducente con una sanzione pecuniaria da 52 a 102 euro per ogni infrazione, come previsto dall’art. 19 della Legge 727/78.

È pertanto utile, oltre che obbligatorio, per l’agenzia verificare anche questo tipo di anomalia segnalandola al proprio conducente.


Fonte: Uomini e Trasporti

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