25 Aprile 2024

Semplice, come bersi un bicchiere d’acqua

“Su una cosa la comunità scientifica è tutta pienamente d’accordo, se si ha sete che si beva acqua e non bibite industriali dolci e ipercaloriche”

Torniamo a parlare di acqua, della sua fondamentale importanza per la nostra vita.

Innanzitutto, quanta acqua bisogna bere ogni giorno? Almeno due litri. Su questo sembrano essere tutti d’accordo. Due litri sarebbero il “minimo sindacale” per essere più sani e più belli: aiuta a rigenerare le cellule, prevenire la formazione delle rughe d’espressione ed eliminare le tossine e i batteri accumulati. Affiancare a una corretta alimentazione, una abbondante idratazione è diventato perciò un comandamento virtuoso, una sorta di dogma salutista.

Ma è davvero così?

L’acqua è essenziale per la vita: nessuno lo mette in dubbio.

Eppure, nessuno studio scientifico serio ha mai dimostrato che i fatidici due litri d’acqua quotidiani (circa 8 bicchieri) migliorino la salute o l’estetica. Lo ha scritto chiaro e tondo sul British Medical Journal – una prestigiosa rivista medica – Margaret McCartney, medico di base inglese che ha suscitato molto scalpore smontando la campagna “Hydratation for health” lanciata dal servizio sanitario britannico che invitava i medici a raccomandare 6-8 bicchieri d’acqua al dì. Il dibattito è rimbalzato anche sul New York Times on line dove un professore dell’Università dell’Indiana ha ribadito che non c’è alcun fondamento scientifico dietro l’affermazione che bere tanto faccia bene e ha dichiarato “è vero che alcuni studi hanno dimostrato che un alto consumo di acqua porti benefici alla salute, ma “alto” significa molto meno di otto bicchieri al giorno”.

Se poi, invece di bere acqua, si bevono bevande zuccherate le calorie e il rischio obesità aumentano in maniera esponenziale.

Il dibattito è apertissimo e la questione ancora controversa. Il fabbisogno giornaliero d’acqua varia da individuo a individuo e dipende da molte variabili, prima di tutto genere ed età e poi condizioni generali, clima, umidità, stile di vita, attività fisica.

E’ vero che servirebbero circa due litri per reintegrare le perdite giornaliere, ma la maggior parte di questa quantità si può trovare nei cibi e nelle bevande.

Frutta, ortaggi, verdura e latte sono costituiti per oltre l’85% da acqua, pane e pizza per il 20-40%; carne, pesce, uova, formaggi freschi ne contengono dal 50 all’80%, pasta e riso cotti il 60-65%.

Senza dimenticare poi che tutti gli organismi animali sono “programmati” in modo da segnalare il bisogno di liquidi molto prima di arrivare alla disidratazione e, come avviene con le spie che segnalano la mancanza di carburante, quando il corpo ha bisogno di acqua, scatta la sete.

Vi sono, poi, alcune patologie, come per esempio lo scompenso cardiaco e la cirrosi epatica, nelle quali un eccesso d’acqua può essere addirittura dannoso.

Perciò, secondo l’American College of Nuitrition non ci sono regole o verità assolute e chi è sano e segue una corretta dieta mediterranea non deve ricorrere i fatidici otto bicchieri, né sentirsi in colpa se non beve a sufficienza, anche perché non c’è prova scientifica del fatto che le persone che bevono di più stiano meglio o siano più magre. Insomma, non ci si deve sforzare di ingurgitare acqua per forza o in maniera compulsiva “perché fa bene”.

Su una cosa comunque la comunità scientifica è tutta pienamente d’accordo: se si ha sete che si beva acqua e non bibite industriali dolci e ipercaloriche.

Buon viaggio!



Fonte: Uomini e Trasporti – agosto/settembre 2020

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