26 Aprile 2024

Le misure pubbliche a sostegno dell'autotrasporto

Ha ragione, le misure sono tante e spesso si può correre il rischio di lasciarne per strada qualcuna. Ma elencarle tutte in una sola pagina è un’impresa impossibile. Quindi, inizierò su questo numero, per continuare poi sul prossimo.

Partiamo con l’ultimo stanziamento di 240 milioni di euro, previsto dalla legge di Bilancio 2019 e poi dettagliato nelle destinazioni dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il triennio 2019 – 2021. La misura è diretta a sovvenzionare le aziende di trasporto nel rinnovamento del parco veicoli, nelle spese di gestione sostenute per le lunghe percorrenze e, seppur in minima parte, nelle spese per investimenti.


In particolar modo, le risorse saranno così allocate:

  • 140 milioni per il rimborso di pedaggi autostradali;

  • 70 milioni per le spese di viaggio non documentate;

  • 25 milioni per investimenti sul rinnovo del parco mezzi;

  • 5 milioni per la formazione.


La Legge di Bilancio 2019, inoltre, ha previsto ulteriori agevolazioni per il settore:

  • è stato confermato il credito di imposta sulle accise;

  • sono state previste misure a sostegno della sicurezza stradale mediante l’assunzione di 50 unità di personale da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;

  • sono state regolamentate le disposizioni sulla revisione dei veicoli di massa superiore alle 3,5 tonnellate, prevedendo la possibilità di rivolgersi alle officine private;

  • è stato previsto l’incentivo per agevolare l’inserimento della figura di conducente di camion mediante un rimborso del 50% delle spese sostenute per conseguire la patente e le abilitazioni professionali.


Ripercorriamo ora le ulteriori agevolazioni, cominciando da quella necessaria per garantire la sostenibilità delle aziende del settore.


CREDITO D’IMPOSTA ACCISE

Le imprese di autotrasporto merci, mediante presentazione di apposita istanza trimestrale, possono usufruire di un credito d’imposta, da utilizzare in compensazione nel modello F24, per il recupero delle accise sul gasolio per autotrazione relativo all’anno 2019.

La richiesta può essere presentata attraverso il software presente nel sito dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli oppure su appositi moduli cartacei trasferiti su supporto informatico (CD, DVD, Pendrive ecc…) da consegnare all’ufficio territorialmente competente.

Il periodo di riferimento va considerato in base alla fattura di acquisto del gasolio, che comprova i consumi effettuati dall’impresa.

L’agevolazione riguarda i soli veicoli destinati al trasporto merci di massa complessiva pari o superiore alle 7,5 tonnellate e con l’esclusione dei veicoli appartenenti alla classe ecologica 2 o inferiore.

Il recupero del beneficio può avvenire sotto forma di restituzione in denaro o come credito da utilizzare in compensazione con il modello F24, entro l’anno solare cui il credito è sorto, utilizzando il codice tributo 6740.

Con l’introduzione della fattura elettronica, per la dimostrazione dei consumi effettuati per gli acquisti di gasolio avvenuti presso impianti stradali di distribuzione, le Dogane hanno comunicato la necessità di inserire nel documento fiscale la targa dei veicoli forniti.

Per quanto riguarda il gasolio acquistato in extra rete e stoccato all’imprese di autotrasporto che lo utilizzano per rifornire poi i propri mezzi, mediante loro distributori privati, l’Agenzia delle Dogane ha confermato che non è necessario inserire in fattura gli estremi dei veicoli riforniti perché, in ogni caso, questa informazione viene inserita dall’impresa nella modulistica riguardante il recupero delle accise.

E’ necessario, inoltre, che il pagamento del carburante sia effettuato attraverso strumenti che garantiscano la tracciabilità (carte di credito, carte carburanti, assegno, bonifico, ecc.).



Fonte: Uomini e Trasporti - giugno 2019

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