Automotive, l’Europa ci ripensa
Il 5 marzo l'Unione Europea ha presentato il nuovo piano per l'automotive. Un pacchetto di interventi molto atteso per tenere a galla un settore in forte crisi. Come segnalato da Il Sole 24 Ore, a febbraio le immatricolazioni nel continente (considerando oltre i paesi membri dell'UE anche quelli dell'Associazione Europea di Libero Scambio – Efta e il Regno Unito) sono scese del 3,1% con 963.540 nuove auto registrate. Nei primi due mesi del 2025 il calo è stato del 2,6%, rispetto allo stesso periodo del 2023 con segni meno che si riscontrano in Italia (-6%), Germania (-4,6% con un picco negativo a febbraio del -6,4%) e Francia (-3,3%) ma non in Spagna dove le immatricolazioni sono invece salite dell'8,4%.
Con lo spauracchio dei dazi statunitensi sempre più vicino la Commissione Europea ha deciso di venire incontro alle richieste del player del comparto dilatando i tempi entro cui dovranno attenersi al regolamento sugli standard di emissioni di CO2 che dovranno essere rispettati entro i prossimi anni. Ma andiamo per ordine.
CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI
Resta in vigore lo stop dal 2035 ai nuovi veicoli a benzina e diesel. Sono stati invece proposti dalla commissione criteri più morbidi sul contenimento delle emissioni inquinanti. La conformità ai target fissati non verrà più calcolata di anno in anno bensì per rispetto al triennio, con il primo di riferimento che sarà quello dal 2025 al 2027. Il limite massimo delle emissioni medie è stato abbassato a 94 grammi per chilometro percorso. Queste due misure sono state pensate per impedire un proliferare di multe per lo sforamento delle emissioni consentite.
AUTO ELETTRICHE ED E-FUELS
È stata confermata la volontà di prevedere degli incentivi coordinati tra gli Stati membri per stimolare la domanda di e-cars, anche attraverso interventi come il rilancio del leasing e del mercato dell'usato e l'elettrificazione delle flotte aziendali che rappresentano quasi il 60% del parco auto dell’UE. È stata poi accolta la proposta del governo italiano di puntare sulla piena neutralità tecnologica nella transizione dei motori. Questa apertura dovrebbe portare a un ingresso nel mercato degli e-fuels, ovvero i carburanti sintetici, come richiesto dalla Germania.
GUIDA AUTONOMA E BATTERIE
Per affrontare i da protagonista le sfide dell'automotive l'UE punta a costituire un'alleanza industriale per sviluppare le tecnologie di guida autonoma e per sostenere la produzione in Europa delle celle delle batterie e dei suoi componenti.
LE REAZIONI
Il nuovo piano dell'automotive europeo soddisfa l'esecutivo Meloni. Per il ministro delle imprese del made in Italy Alfonso Urso, come riportato da Adnkronos, ora “bisogna aprire a tutte le tecnologie disponibili, dai biocarburanti all'idrogeno. Serve poi rivedere il metodo di calcolo delle emissioni, garantire l'autonomia strategica sul fronte delle batterie elettriche e incentivare la produzione made in Europe. La battaglia è ancora lunga, ma noi non molliamo”. La Lega ha invece lamentato il fatto che le posizioni del governo italiano sono stati prese in considerazione con troppo ritardo. “Ci hanno ascoltato con grave ritardo” ha attaccato il Carroccio, “adesso occorre azzerare la follia della messa al bando dei motori benzina e diesel dal 2035”. Di parere opposto Legambiente che il 18 marzo ha tenuto a Roma il primo forum nazionale mobilità.
“La conferma dello stop entro il 2035 per i veicoli a motore endotermico è un'ottima notizia - il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, e Roberto Scacchi, responsabile nazionale mobilità dell'associazione ambientalista -; negativo, invece, il regalo che la commissione Europea ha scelto di fare all'industria automobilistica concedendo, nel piano auto ue, due anni in più alle industrie automobilistiche per conformarsi agli obiettivi di CO2 per le auto del 2025”.
Fonte: Mobility
Con lo spauracchio dei dazi statunitensi sempre più vicino la Commissione Europea ha deciso di venire incontro alle richieste del player del comparto dilatando i tempi entro cui dovranno attenersi al regolamento sugli standard di emissioni di CO2 che dovranno essere rispettati entro i prossimi anni. Ma andiamo per ordine.
CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI
Resta in vigore lo stop dal 2035 ai nuovi veicoli a benzina e diesel. Sono stati invece proposti dalla commissione criteri più morbidi sul contenimento delle emissioni inquinanti. La conformità ai target fissati non verrà più calcolata di anno in anno bensì per rispetto al triennio, con il primo di riferimento che sarà quello dal 2025 al 2027. Il limite massimo delle emissioni medie è stato abbassato a 94 grammi per chilometro percorso. Queste due misure sono state pensate per impedire un proliferare di multe per lo sforamento delle emissioni consentite.
AUTO ELETTRICHE ED E-FUELS
È stata confermata la volontà di prevedere degli incentivi coordinati tra gli Stati membri per stimolare la domanda di e-cars, anche attraverso interventi come il rilancio del leasing e del mercato dell'usato e l'elettrificazione delle flotte aziendali che rappresentano quasi il 60% del parco auto dell’UE. È stata poi accolta la proposta del governo italiano di puntare sulla piena neutralità tecnologica nella transizione dei motori. Questa apertura dovrebbe portare a un ingresso nel mercato degli e-fuels, ovvero i carburanti sintetici, come richiesto dalla Germania.
GUIDA AUTONOMA E BATTERIE
Per affrontare i da protagonista le sfide dell'automotive l'UE punta a costituire un'alleanza industriale per sviluppare le tecnologie di guida autonoma e per sostenere la produzione in Europa delle celle delle batterie e dei suoi componenti.
LE REAZIONI
Il nuovo piano dell'automotive europeo soddisfa l'esecutivo Meloni. Per il ministro delle imprese del made in Italy Alfonso Urso, come riportato da Adnkronos, ora “bisogna aprire a tutte le tecnologie disponibili, dai biocarburanti all'idrogeno. Serve poi rivedere il metodo di calcolo delle emissioni, garantire l'autonomia strategica sul fronte delle batterie elettriche e incentivare la produzione made in Europe. La battaglia è ancora lunga, ma noi non molliamo”. La Lega ha invece lamentato il fatto che le posizioni del governo italiano sono stati prese in considerazione con troppo ritardo. “Ci hanno ascoltato con grave ritardo” ha attaccato il Carroccio, “adesso occorre azzerare la follia della messa al bando dei motori benzina e diesel dal 2035”. Di parere opposto Legambiente che il 18 marzo ha tenuto a Roma il primo forum nazionale mobilità.
“La conferma dello stop entro il 2035 per i veicoli a motore endotermico è un'ottima notizia - il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, e Roberto Scacchi, responsabile nazionale mobilità dell'associazione ambientalista -; negativo, invece, il regalo che la commissione Europea ha scelto di fare all'industria automobilistica concedendo, nel piano auto ue, due anni in più alle industrie automobilistiche per conformarsi agli obiettivi di CO2 per le auto del 2025”.
Fonte: Mobility