IA e assistenza dei truck
Se il 2023 è stato l’anno dell’Intelligenza Artificiale, il 2024 si è configurato come il momento in cui l’IA e tutte le sue implicazioni nel mondo automotive stanno velocemente diventando realtà. Anche nel settore dell’assistenza predittiva dei truck.
Il 2023 è stato l'anno dell'intelligenza artificiale (IA), registrando un incremento del +52% e raggiungendo il valore di 760 milioni di euro. 6 grandi imprese italiane su 10 hanno già avviato progetti di IA e considerando il suo esponenziale sviluppo si stima che nei prossimi 10 anni la capacità delle macchine potrebbe svolgere il lavoro di 3,8 milioni di persone.
Questo è quanto riporta una ricerca dell'Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano. Senza che ce ne accorgessimo, temi come “intelligenza artificiale accessibile a tutti” o “tecnologie verdi e generative” si sono insinuati nei nostri discorsi. La rapidità e la facilità della diffusione dell'intelligenza artificiale sono dovute alla fruibilità del suo modello generativo (Gen Al e Chat GPT in particolare), in grado di creare testi scritti, immagini, video, brani musicali e altri tipi di contenuti, rispondendo alle richieste che arrivano dagli utenti. Insieme alla tecnologia predittiva, all’utilizzo dell’Internet of Things (IoT) sempre più pervasivo nella quotidianità, l’IA migliorerà i sistemi di machine learning, con algoritmi di autoapprendimento ancora più efficaci, basandosi sull'analisi dei dati e l'utilizzo di modelli matematici e statistici, trasformando macchine e software in entità intelligenti.
Nell'ambito della manutenzione predittiva, l'IA insieme all'IIoT (Industriale Internet of Things) permette di prevenire guasti analizzando lo stato degli impianti o dei veicoli, intervenendo in modo tempestivo e proattivo così da evitare dispendiosi fermi di macchina. Alla fine del 2023, un'analisi di Unrae ha evidenziato che personalizzazione e flessibilità guidano l'evoluzione della mobilità nel futuro, con la tendenza alla diminuzione del possesso di auto a favore di modelli di noleggio e condivisione e verso ecosistemi di mobilità di trasporto di persone e merci più efficienti.
UN NUOVO MODELLO DI BUSINESS INCENTRATO SUL SOFTWARE
Tutte queste innovazioni non solo stanno ristrutturando l'intera filiera automotive, ma disegnano anche un nuovo modello di business che adotta un diverso approccio, non più incentrato solo su l'hardware ma che sposta l'attenzione sul software, ripensando il veicolo come un ecosistema sempre più interconnesso che può essere compreso, controllato ed ottimizzato attraverso la raccolta e l'analisi dei dati, con l'obiettivo di migliorare sempre più l'esperienza digitale dell'utente.
Le dinamiche del mercato pongono, così, una maggiore attenzione all'evoluzione delle esigenze dei consumatori e all'incoroporazione di tecnologie di connettività e intelligenza artificiale nei veicoli, arrivando ad una nuova definizione di mobilità ben descritta dall'acronimo CASE: Connected, Autonomous, Shared, Electric. Ciò ci conduce verso molte innovazioni nel software automobilistico destinate a trasformare radicalmente l'esperienza di guida: da come si utilizza un veicolo al modo in cui questo interagisce con i suoi utenti e l'ambiente, delineando sempre più il concetto di Software Defined Vehicles (SDV), delle vere e proprie piattaforme connesse al web che, come i nostri Smartphone, si aggiornano, correggono bug e scaricano nuove App e funzionalità.
Questo cambiamento sta generando nuove opportunità di business non solo per i costruttori automotive, ma anche per i fornitori di servizi intermodali e le agenzie pubbliche che stanno adattando le proprie strategie per offrire una mobilità integrata e personalizzata attraverso concetti come Mobilità as a Service (MaaS) e Mobility on Demand (MoD), una forma di servizio su richiesta che mette direttamente in contatto i consumatori con i fornitori di servizi di mobilità attraverso piattaforme digitali.
IL SETTORE DELL’ASSISTENZA AI VEICOLI INDUSTRIALI
Ma quali sono le previsioni di utilizzo dell'IA ed è davvero dietro l'angolo? L'IA è una tecnologia prerogativa della produzione del veicolo o può interessare anche l'area del service?
Il settore dei veicoli industriali non si fa cogliere di sorpresa e adotta il nuovo concetto di mobilità personalizzata, flessibile e interconnessa, sviluppando piattaforme per la condivisione di dati in tempo reale, per migliorare il prodotto, l'efficienza, la sicurezza e la manutenzione del veicolo stesso. Ne è un esempio Rio Box Platform di MAN Truck & Bus prevista di serie su tutti i veicoli MAN, basata su cloud di Traton, che racchiude un'ampia gamma di servizi digitali per l'intero comparto del trasporto e della logistica. Grazie allo scambio dati tra veicolo e piattaforma, il fleet manager è in grado di monitorare e controllare lo stato di manutenzione della propria flotta così da programmare l'eventuale ingresso in officina, ottimizzando e riducendo al minimo i tempi di fermo macchina.
Quindi pneumatici, componenti elettrici o elementi del motore sono già dotati di sensori in grado di comunicare il loro stato di salute a centri di assistenza, permettendo all'autoriparatore di interagire in modo proattivo con il proprio cliente, avvisandolo in anticipo di un possibile guasto o della necessità di cambiare un componente perché ormai usurato. Lo step successivo e ancora più innovativo consisterà nella manutenzione predittiva, che assumerà un ruolo cruciale nel post vendita e costituirà la chiave per mantenere e preservare la fedeltà dei clienti nel tempo.
La manutenzione predittiva si basa sull'analisi continua delle condizioni degli asset e delle apparecchiature collegate, costruendo modelli dettagliati che riflettono lo stato di salute del veicolo e il suo utilizzo fornendo raccomandazioni più accurate e specifiche secondo algoritmi complessi e di autoapprendimento. La manutenzione predittiva restituisce una fotografia puntuale dello stato del veicolo e delle sue reali necessità, evitando tutte quelle attività manutentive che risulterebbero superflue in quel momento e che comporterebbero costi e tempi di inattività.
ASSISTENZA PREDITTIVA E DIMINUIZIONE DEI COSTI
Secondo un'analisi di Deloitte, l'assistenza predittiva può portare a una diminuzione dei costi di manutenzione del 20-30%, riducendo i tempi di fermo macchina del 50% ed incrementando sensibilmente la produttività e la redditività delle flotte. Ciò permetterebbe agli operatori dell'assistenza di concentrarsi non più solo sulla riparazione del veicolo ma, intervenendo tempestivamente e in modo preventivo, anche su una proposta di servizi personalizzata e più affine alle esigenze del cliente finale.
Grazie all'IA, quindi, sarà possibile analizzare in tempi brevissimi una grande quantità di dati come quelli provenienti dai sensori del veicolo, dai sistemi di telematica e dai database di manutenzione, identificando i primi segnali di un problema e scendendo in campo prima che lo stesso si aggravi e causi un guasto.
La connettività integrata, inoltre, permetterà di sviluppare sempre più una diagnostica predittiva, in grado di apprendere dai dati storici e di elaborare raccomandazioni, di trasmettere la diagnosi del veicolo in tempo reale e da remoto, fornendo agli operatori il supporto di un assistente digitale in grado di guidare nella riparazione il tecnico, passo dopo passo e attraverso sistemi complessi.
Tutto ciò si tradurrà in un notevole abbattimento dei tempi di intervento e dei costi associati, permettendo una pianificazione di manutenzione ed una assistenza più precisa, personalizzata e conveniente.
Anche i processi del service sono coinvolti nella digitalizzazione e dispositivi come smartphone e tablet, interfacciati a gestionali più fruibili e flessibili, vengono adottati per la gestione delle fasi di accettazione dinamica del veicolo, pianificazione della capacità di officina e verifica della disponibilità dei ricambi, ottimizzando i tempi di tutte le risorse e aumentando la trasparenza nei confronti dell'utente, comunicando tutte le informazioni inerenti la riparazione in tempo reale e in formato digitale.
NUOVE FIGURE PROFESSIONALI EMERGENTI
L'intelligenza artificiale ha inaugurato un'era di cambiamenti, caratterizzata da nuovi scenari e figure professionali emergenti che fino a qualche tempo fa neppure esistevano: ciò significa che i lavoratori del futuro sono chiamati ad adattarsi ai nuovi modelli di occupazione, in un contesto in cui le macchine sono ormai sempre più intelligenti e parte integrante delle attività. L'ultimo rapporto del World Economic Forum sottolinea che circa il 23% dei posti di lavoro subirà un sensibile cambiamento entro il 2027, tra occupazioni che spariranno (83 milioni) e altre che, di contro, verranno create (69 milioni).
Le perdite dei posti di lavoro saranno in parte compensate dall'adozione di nuove tecnologie e da un aumento del digitale, ma a fare la vera differenza saranno la formazione e l'upskilling delle risorse: il 60% dei lavoratori entro il 2027 avrà bisogno di acquisire competenze adeguate e ottenere nuove skills specializzate in ambiti tecnologici avanzati, capaci di analizzare l’enorme patrimonio di dati raccolti e di interagire con l'IA. Il processo di assistenza del futuro sarà data-driven, connesso, proattivo, personalizzato e sicuro e le nuove figure professionali dovranno possedere competenze specifiche per gestire al meglio la digitalizzazione nelle varie fasi di assistenza. La figura del “meccanico” si evolverà da tecnico riparatore di guasti a tecnico dei sistemi intelligenti, con competenze in IA, data science e robotica.
Il riparatore dovrà essere in grado di intervenire sui sistemi di guida autonoma più sofisticati e di analisi predittiva. L'evoluzione dell'intelligenza artificiale nel settore automobilistico sta aprendo un vasto panorama di possibilità e di sfide soprattutto nella gestione dei big data, della privacy dei dati e della loro sicurezza.
Con l'aumento della connettività e l'uso estensivo di dati nei sistemi digitali i veicoli diventano potenzialmente vulnerabili ai cyberattacchi ed è, quindi, fondamentale l'utilizzo di sistemi di sicurezza informatica avanzati e in continuo aggiornamento, per assicurare la protezione dei dati personali e di quelli relativi al veicolo. Sarà necessario sviluppare, dunque, competenze di cybersecurity per la corretta protezione dei sistemi informatici e di customer experience per interpretare i dati e fornire un servizio di assistenza eccellente e ragionato per il singolo cliente. L'IA avrà di certo un impatto prorompente nell'assistenza e nel trasporto di merci e persone apportando una serie di benefici, tra cui una maggiore efficienza e una migliore sicurezza del veicolo e una riduzione dei costi grazie alla manutenzione predittiva.
È importante sottolineare che l'IA non sostituirà completamente il lavoro umano ma sarà un utile strumento a suo supporto nella risoluzione di nuove problematiche tecniche con cui ancora non abbiamo confidenza, perché ancora non conosciamo, e lascerà lo spazio per nuovi servizi incentrati sulle esigenze specifiche del cliente. In fondo, le tecnologie evolvono e le società cambiano e occorre prepararsi a gestire la trasformazione.
L'intelligenza artificiale rappresenta una tecnologia rivoluzionaria con il potenziale di trasformare il nostro mondo. È una forza trainante per il futuro dell'assistenza e la sua adozione offre numerosi vantaggi in termini di efficienza, sicurezza e redditività spingendoci verso un approccio al servizio customizzato. Tuttavia, è importante affrontare le sfide che ci mette davanti l'evoluzione tecnologica in modo responsabile e consapevole, sfruttandone e capendone le potenzialità per essere pronti e capaci di utilizzare questo potentissimo strumento in modo etico ed equo.
Fonte: Parts Truck
Il 2023 è stato l'anno dell'intelligenza artificiale (IA), registrando un incremento del +52% e raggiungendo il valore di 760 milioni di euro. 6 grandi imprese italiane su 10 hanno già avviato progetti di IA e considerando il suo esponenziale sviluppo si stima che nei prossimi 10 anni la capacità delle macchine potrebbe svolgere il lavoro di 3,8 milioni di persone.
Questo è quanto riporta una ricerca dell'Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano. Senza che ce ne accorgessimo, temi come “intelligenza artificiale accessibile a tutti” o “tecnologie verdi e generative” si sono insinuati nei nostri discorsi. La rapidità e la facilità della diffusione dell'intelligenza artificiale sono dovute alla fruibilità del suo modello generativo (Gen Al e Chat GPT in particolare), in grado di creare testi scritti, immagini, video, brani musicali e altri tipi di contenuti, rispondendo alle richieste che arrivano dagli utenti. Insieme alla tecnologia predittiva, all’utilizzo dell’Internet of Things (IoT) sempre più pervasivo nella quotidianità, l’IA migliorerà i sistemi di machine learning, con algoritmi di autoapprendimento ancora più efficaci, basandosi sull'analisi dei dati e l'utilizzo di modelli matematici e statistici, trasformando macchine e software in entità intelligenti.
Nell'ambito della manutenzione predittiva, l'IA insieme all'IIoT (Industriale Internet of Things) permette di prevenire guasti analizzando lo stato degli impianti o dei veicoli, intervenendo in modo tempestivo e proattivo così da evitare dispendiosi fermi di macchina. Alla fine del 2023, un'analisi di Unrae ha evidenziato che personalizzazione e flessibilità guidano l'evoluzione della mobilità nel futuro, con la tendenza alla diminuzione del possesso di auto a favore di modelli di noleggio e condivisione e verso ecosistemi di mobilità di trasporto di persone e merci più efficienti.
UN NUOVO MODELLO DI BUSINESS INCENTRATO SUL SOFTWARE
Tutte queste innovazioni non solo stanno ristrutturando l'intera filiera automotive, ma disegnano anche un nuovo modello di business che adotta un diverso approccio, non più incentrato solo su l'hardware ma che sposta l'attenzione sul software, ripensando il veicolo come un ecosistema sempre più interconnesso che può essere compreso, controllato ed ottimizzato attraverso la raccolta e l'analisi dei dati, con l'obiettivo di migliorare sempre più l'esperienza digitale dell'utente.
Le dinamiche del mercato pongono, così, una maggiore attenzione all'evoluzione delle esigenze dei consumatori e all'incoroporazione di tecnologie di connettività e intelligenza artificiale nei veicoli, arrivando ad una nuova definizione di mobilità ben descritta dall'acronimo CASE: Connected, Autonomous, Shared, Electric. Ciò ci conduce verso molte innovazioni nel software automobilistico destinate a trasformare radicalmente l'esperienza di guida: da come si utilizza un veicolo al modo in cui questo interagisce con i suoi utenti e l'ambiente, delineando sempre più il concetto di Software Defined Vehicles (SDV), delle vere e proprie piattaforme connesse al web che, come i nostri Smartphone, si aggiornano, correggono bug e scaricano nuove App e funzionalità.
Questo cambiamento sta generando nuove opportunità di business non solo per i costruttori automotive, ma anche per i fornitori di servizi intermodali e le agenzie pubbliche che stanno adattando le proprie strategie per offrire una mobilità integrata e personalizzata attraverso concetti come Mobilità as a Service (MaaS) e Mobility on Demand (MoD), una forma di servizio su richiesta che mette direttamente in contatto i consumatori con i fornitori di servizi di mobilità attraverso piattaforme digitali.
IL SETTORE DELL’ASSISTENZA AI VEICOLI INDUSTRIALI
Ma quali sono le previsioni di utilizzo dell'IA ed è davvero dietro l'angolo? L'IA è una tecnologia prerogativa della produzione del veicolo o può interessare anche l'area del service?
Il settore dei veicoli industriali non si fa cogliere di sorpresa e adotta il nuovo concetto di mobilità personalizzata, flessibile e interconnessa, sviluppando piattaforme per la condivisione di dati in tempo reale, per migliorare il prodotto, l'efficienza, la sicurezza e la manutenzione del veicolo stesso. Ne è un esempio Rio Box Platform di MAN Truck & Bus prevista di serie su tutti i veicoli MAN, basata su cloud di Traton, che racchiude un'ampia gamma di servizi digitali per l'intero comparto del trasporto e della logistica. Grazie allo scambio dati tra veicolo e piattaforma, il fleet manager è in grado di monitorare e controllare lo stato di manutenzione della propria flotta così da programmare l'eventuale ingresso in officina, ottimizzando e riducendo al minimo i tempi di fermo macchina.
Quindi pneumatici, componenti elettrici o elementi del motore sono già dotati di sensori in grado di comunicare il loro stato di salute a centri di assistenza, permettendo all'autoriparatore di interagire in modo proattivo con il proprio cliente, avvisandolo in anticipo di un possibile guasto o della necessità di cambiare un componente perché ormai usurato. Lo step successivo e ancora più innovativo consisterà nella manutenzione predittiva, che assumerà un ruolo cruciale nel post vendita e costituirà la chiave per mantenere e preservare la fedeltà dei clienti nel tempo.
La manutenzione predittiva si basa sull'analisi continua delle condizioni degli asset e delle apparecchiature collegate, costruendo modelli dettagliati che riflettono lo stato di salute del veicolo e il suo utilizzo fornendo raccomandazioni più accurate e specifiche secondo algoritmi complessi e di autoapprendimento. La manutenzione predittiva restituisce una fotografia puntuale dello stato del veicolo e delle sue reali necessità, evitando tutte quelle attività manutentive che risulterebbero superflue in quel momento e che comporterebbero costi e tempi di inattività.
ASSISTENZA PREDITTIVA E DIMINUIZIONE DEI COSTI
Secondo un'analisi di Deloitte, l'assistenza predittiva può portare a una diminuzione dei costi di manutenzione del 20-30%, riducendo i tempi di fermo macchina del 50% ed incrementando sensibilmente la produttività e la redditività delle flotte. Ciò permetterebbe agli operatori dell'assistenza di concentrarsi non più solo sulla riparazione del veicolo ma, intervenendo tempestivamente e in modo preventivo, anche su una proposta di servizi personalizzata e più affine alle esigenze del cliente finale.
Grazie all'IA, quindi, sarà possibile analizzare in tempi brevissimi una grande quantità di dati come quelli provenienti dai sensori del veicolo, dai sistemi di telematica e dai database di manutenzione, identificando i primi segnali di un problema e scendendo in campo prima che lo stesso si aggravi e causi un guasto.
La connettività integrata, inoltre, permetterà di sviluppare sempre più una diagnostica predittiva, in grado di apprendere dai dati storici e di elaborare raccomandazioni, di trasmettere la diagnosi del veicolo in tempo reale e da remoto, fornendo agli operatori il supporto di un assistente digitale in grado di guidare nella riparazione il tecnico, passo dopo passo e attraverso sistemi complessi.
Tutto ciò si tradurrà in un notevole abbattimento dei tempi di intervento e dei costi associati, permettendo una pianificazione di manutenzione ed una assistenza più precisa, personalizzata e conveniente.
Anche i processi del service sono coinvolti nella digitalizzazione e dispositivi come smartphone e tablet, interfacciati a gestionali più fruibili e flessibili, vengono adottati per la gestione delle fasi di accettazione dinamica del veicolo, pianificazione della capacità di officina e verifica della disponibilità dei ricambi, ottimizzando i tempi di tutte le risorse e aumentando la trasparenza nei confronti dell'utente, comunicando tutte le informazioni inerenti la riparazione in tempo reale e in formato digitale.
NUOVE FIGURE PROFESSIONALI EMERGENTI
L'intelligenza artificiale ha inaugurato un'era di cambiamenti, caratterizzata da nuovi scenari e figure professionali emergenti che fino a qualche tempo fa neppure esistevano: ciò significa che i lavoratori del futuro sono chiamati ad adattarsi ai nuovi modelli di occupazione, in un contesto in cui le macchine sono ormai sempre più intelligenti e parte integrante delle attività. L'ultimo rapporto del World Economic Forum sottolinea che circa il 23% dei posti di lavoro subirà un sensibile cambiamento entro il 2027, tra occupazioni che spariranno (83 milioni) e altre che, di contro, verranno create (69 milioni).
Le perdite dei posti di lavoro saranno in parte compensate dall'adozione di nuove tecnologie e da un aumento del digitale, ma a fare la vera differenza saranno la formazione e l'upskilling delle risorse: il 60% dei lavoratori entro il 2027 avrà bisogno di acquisire competenze adeguate e ottenere nuove skills specializzate in ambiti tecnologici avanzati, capaci di analizzare l’enorme patrimonio di dati raccolti e di interagire con l'IA. Il processo di assistenza del futuro sarà data-driven, connesso, proattivo, personalizzato e sicuro e le nuove figure professionali dovranno possedere competenze specifiche per gestire al meglio la digitalizzazione nelle varie fasi di assistenza. La figura del “meccanico” si evolverà da tecnico riparatore di guasti a tecnico dei sistemi intelligenti, con competenze in IA, data science e robotica.
Il riparatore dovrà essere in grado di intervenire sui sistemi di guida autonoma più sofisticati e di analisi predittiva. L'evoluzione dell'intelligenza artificiale nel settore automobilistico sta aprendo un vasto panorama di possibilità e di sfide soprattutto nella gestione dei big data, della privacy dei dati e della loro sicurezza.
Con l'aumento della connettività e l'uso estensivo di dati nei sistemi digitali i veicoli diventano potenzialmente vulnerabili ai cyberattacchi ed è, quindi, fondamentale l'utilizzo di sistemi di sicurezza informatica avanzati e in continuo aggiornamento, per assicurare la protezione dei dati personali e di quelli relativi al veicolo. Sarà necessario sviluppare, dunque, competenze di cybersecurity per la corretta protezione dei sistemi informatici e di customer experience per interpretare i dati e fornire un servizio di assistenza eccellente e ragionato per il singolo cliente. L'IA avrà di certo un impatto prorompente nell'assistenza e nel trasporto di merci e persone apportando una serie di benefici, tra cui una maggiore efficienza e una migliore sicurezza del veicolo e una riduzione dei costi grazie alla manutenzione predittiva.
È importante sottolineare che l'IA non sostituirà completamente il lavoro umano ma sarà un utile strumento a suo supporto nella risoluzione di nuove problematiche tecniche con cui ancora non abbiamo confidenza, perché ancora non conosciamo, e lascerà lo spazio per nuovi servizi incentrati sulle esigenze specifiche del cliente. In fondo, le tecnologie evolvono e le società cambiano e occorre prepararsi a gestire la trasformazione.
L'intelligenza artificiale rappresenta una tecnologia rivoluzionaria con il potenziale di trasformare il nostro mondo. È una forza trainante per il futuro dell'assistenza e la sua adozione offre numerosi vantaggi in termini di efficienza, sicurezza e redditività spingendoci verso un approccio al servizio customizzato. Tuttavia, è importante affrontare le sfide che ci mette davanti l'evoluzione tecnologica in modo responsabile e consapevole, sfruttandone e capendone le potenzialità per essere pronti e capaci di utilizzare questo potentissimo strumento in modo etico ed equo.
Fonte: Parts Truck