19 Aprile 2024

La casa dei cristalli per auto

UN PO’ DI STORIA

Chi non è più tanto giovane ricorderà certamente come avveniva la sostituzione dei vetri sulle auto prima dell’avvento delle multinazionali specializzate. Il carrozziere era l’unico cui ci si rivolgeva per far sostituire i vetri della propria auto.

In un epoca dove i vetri erano montati prevalentemente con guarnizioni, era abbastanza facile riuscire a portare dalla nostra il cliente giocando su prezzi inferiori.

Con la tecnica dell’incollaggio la situazione non cambiò di molto: era abbastanza usale riuscire a effettuare la sostituzione basandosi non solo sul prezzo concorrenziale, ma anche sui tempi necessari per l’intervento.

Chi subiva una scheggiatura al parabrezza aveva solo due soluzioni: tenersi la scheggiatura o sostituire il vetro presso il proprio carrozziere (la riparazione delle scheggiature è un operazione perfezionata solo dagli anni 90). La concorrenza se tele si poteva definire, era rappresentata dai riparatori autorizzati dalle case costruttrici o dagli stessi concessionari dotati di officina

Negli anni 80, provenienti dal Regno Unito, dove il business della sostituzione dei vetri auto da parte di organizzazioni appositamente dedicate era abbastanza diffuso, iniziarono anche in Italia le promozioni e le operazioni di marketing, rivolte prevalentemente a flotte e assicurazioni, per accaparrarsi il mercato attraverso affiliazioni con alcuni carrozzieri sparsi sul territorio.

All’inizio il mercato italiano accolse la novità con indifferenza; l’alternativa rispetto al carrozziere di queste nuove strutture non incontrò eccessivo entusiasmo, anzi venne accolta con scetticismo da parte delle assicurazioni e sottovalutata dai carrozzieri. Fu solo quando le organizzazioni attrezzati, sparsi su tutto il territorio nazionale, che riuscirono a incontrare le esigenze del mercato assicurativo. Inizialmente non fu cosa facile, il business era limitato, ma le premesse perché si sviluppasse ulteriormente c’erano tutte.

La chiave di volta fu lo snellimento burocratico nella gestione delle pratiche e soprattutto dei pagamenti, mediante la formula del risarcimento in forma specifica, cioè pagando una tantum direttamente il fornitore con una fattura cumulativa per più danni, oltre alla possibilità di risparmiare attraverso la riparazione del vetro anziché la sua sostituzione.

I carrozzieri in questo frangente poco o nulla fecero per contrastare il fenomeno, forti del fatto che in quegli anni di lavoro ce n’era tanto e per tutti: la sostituzione dei vetri veniva ritenuta dai più come un servizio collaterale alla riparazione di un danno e non fine a sé stessa.

Lo spostamento dell’attività di riparazione cristalli a favore degli specialisti, in verità, non ha procurato eccessivi problemi all’autoriparatore, almeno finché il lavoro in carrozzeria era abbondante, ma in un momento di prolungata crisi, tutto quello che è possibile fare per recuperare il fatturato, ma soprattutto per agganciare e tener legato il cliente alla propria azienda, è benvenuto. Gli interventi sui vetri, fini a sé stessi, e sono ritornati a essere un’attività ambita come completamento a tutte le opzioni offerte al cliente nel concetto di un servizio multiservice.

Ovviamente le aziende che si dedicano prevalentemente alla sostituzione dei vetri non stanno a guardare, si difendono con prezzi e tecniche concorrenziali che smorzano sul nascere le “velleita” di chi vuol limare parte dell’affare e rispondono alle contestazioni circa la qualità della sostituzione con prodotti scadenti, puntualizzando che i controlli di qualità effettuati alla produzione, nello stoccaggio e nell’istallazione finale rappresentano una garanzia che il prodotto è buono tanto quanto quello originale (di primo impianto).


IL DANNEGGIAMENTO DEI VETRI E’ UN FENOMENO

Sicuramente influiscono vari fattori: la costruzione con lastre più sottili, le strade con manutenzione precaria, l’aumento della circolazione e della velocità media, l’ utilizzo massiccio di pneumatici invernali con scanalature che si prestano a inglobare e proiettare corpi estranei, tutto ciò che gli interventi sui vetri siano aumentati negli anni notevolmente. Si calcola siano circa un milione e ottocentomila i prezzi su cui intervenire, in pratica il 5% delle auto in circolazione, con un indotto alquanto significativo sui prodotti e le attrezzature specifiche.


LA RIPARAZIONE

Alla metà degli anni 90 con l’avvento delle tecniche e dei materiali e dei provenienti dal settore medicale, inizia la riparazione delle scheggiature dei parabrezza.

Chi non è più tanto giovane, ricorda quel periodo in cui le maggiori organizzazioni facevano dimostrazioni tecniche nei parcheggi dei centri commerciali per evidenziare come, nel tempo necessario per fare la spesa, ll cliente potesse trovare il vetro della propria auto riparato a un prezzo predefinito.

Il parabrezza è l’organo di un veicolo che più è soggetto a danneggiamento superficiale, per cui prima di procedere alla sua sostituzione è bene valutare la possibilità di una riparazione. I limiti della riparazione sono circoscritti ai requisiti che deve avere il danno, riguardanti la dimensione inferiore a una moneta da due euro

  • avere una dimensione inferiore a una moneta da due euro

  • essere a più di 6 cm dal bordo

  • che la parte scheggiata non copra la visuale di chi è alla guida.

I parabrezza delle auto su danneggiano più di prima? La risposta è affermativa. Occorre constatare come i danneggiamenti abbiano una frequenza più elevata che non nel passato.

In questi casi il parabrezza dell’auto può essere perfettamente riparato, anziché sostituito, con risparmio di tempo e denaro; inoltre, cosa da non sottovalutare, la riparazione ha un favorevole impatto ambientale riducendo del 90% le emissioni di CO2 rispetto alla sostituzione.


L’INCOLLAGGIO DEL PARABREZZA

Le nuove tecnologie adottate per la fabbricazione di carrozzerie più leggere, in alluminio, l’ incorporazione dell’elettronica nei vetri e le esigenze strutturali hanno portato alla nascita di tipi specifici di adesivi.

Essi hanno proprietà importanti, come un alto modulo elastico o il fatto di essere elettricamente non conduttivi, aspetti completamente diversi che, spesso, vengono combinati in un stesso prodotto.

Il metodo dell’incollaggio, dove il vetro è incollato direttamente sulla scocca usando adesivi altamente resistenti, è oggi impiegato universalmente su tutti i veicoli. Nel caso dell’ incollaggio dei parabrezza, vengono utilizzati adesivi elastici la cui resistenza e capacità di assorbimento degli sforzi li rende adatti a fornire omogeneità a tutta la struttura, aumentando la rigidità torsionale della scocca fino al 40%

Queste caratteristiche si inseriscono perfettamente nei programmi attuali e nei progetti futuri dei costruttori per avere auto maggiormente performanti e rispettose delle normative.


TIPI DI ADESIVI E TECNICHE DI INCOLLAGGIO

Il mercato offre un esteso catalogo di adesivi con differenti caratteristiche, che sono classificate nel seguente modo.


POLIURETANI

Sono composti ottenuti dalla reazione di un polimero con acqua o con un catalizzatore e costituiscono, nel primo caso, il poliuretano mono componente e, nel secondo, poliuretanico bi componente .

Poliuretani monocomponenti – Sono adesivi a base di prepolimeri poliuretanici, la cui polimerizzazione avviene per assorbimento dell’umidità atmosferica.

Ne esistono di diversi tipi:

  • poliuretani a essiccazione normale: i loro tempi di essiccazione dipendono da umidità e temperatura. La temperatura e l’umidità basse ritardano il processo. Il tempo di polimerizzazione varia da 3 a 6 ore;

  • poliuretani a rapida essiccazione: L’ essiccazione è come nel tipo precedente, ma, al fine di evitare l’immobilizzazione del veicolo durante la polimerizzazione della colla (circa 6 ore), esistono poliuretani mono ad asciugatura ultra-veloce, di diverse tecnologie:
- quelli che si applicano a caldo, a una temperatura, approssimatamene, di 60 gradi, mediante preriscaldamento della cartuccia in un forno elettrico tipo di poliuretano e devono essere seguite, in ogni caso, le raccomandazioni del produttore;

- altri prodotti sono applicati combinati con un acceleratore di essicazione, che si aggiunge durante l’applicazione;
  • poliuretani a bassa conduttività elettrica: per ottenere questa proprietà, è aggiunto alla formulazione un prodotto non conduttore di elettricità. In questo modo, la corrente rimane isolata tra la carrozzeria e il parabrezza, evitando perdite di segnale e interferenze per correnti indotte delle antenne integrate nel vetro, oltre a inibire la corrosione per contatto o galvanica;

  • poliuretani ad alto modulo elastico: Il modulo descrive la forza necessaria per deformare l’adesivo a taglio (trazione o flessione). L’adesivo è sottoposto a sforzo di taglio, influenzandone il modulo elastico in funzione della quantità di forza che viene trasmessa tra la carrozzeria e il parabrezza.

Il modulo è inversamente proporzionale all’elasticità del materiale, più è alto, più rigido è il materiale. Questo tipo di poliuretano fornisce rigidità e consistenza alla struttura, contribuendo al contenimento di peso, con materiali leggeri e spessori sottili, come la carrozzeria in alluminio.

1. Poliuretani bicomponenti

Sono ottenuti dalla miscela di due sostanze, poliuretano e catalizzatore o indurente. La polimerizzazione avviene per reazione chimica, miscelando i due componenti. Non richiedono umidità per la polimerizzare. Dopo l’essiccazione, si ottiene un adesivo flessibile con elevata resistenza strutturale.

2. Adesivi ibridi o pomimerici

Adesivi diversi dai poliuretani tradizionali con tecnologia monocomponente, hanno elevata resistenza strutturale, particolarmente adatti per giunti elastici. Si asciugano rapidamente e offrono un’adesione molto buona su diversi substrati, senza uso di primer. Presentano, inoltre, una grande resistenza all’invecchiamento, ai raggi UV e agli adenti polimerizzati, sono inferiori a quelli dei poliuretani convenzionali.


APPLICAZIONE DELL’ADESIVO

Nella tecnica d’incollaggio sviluppata per il fissaggio dei parabrezza, deve essere utilizzato adesivo elastico per ottenere l’unione di due materiali eterogenei (vetro-metallo) che, distribuendo gli sforzi, evita tensioni eccessive alle estremità del cristallo e consente variazioni di design della carrozzeria con una maggiore superficie vetrata.

In generale, per ottenere le massime prestazioni dagli adesivi, si dovrebbe procedere come segue:

Le superfici da incollare devono essere asciutte, senza traccia di umidità, prive di polvere, grasso o altri residui; per un ‘adesione ottimale su substrati verniciati, vetro o serigrafia ceramica, si consiglia la carteggiatura con abrasivo a grana fine; tutte le superfici a contatto con l’adesivo devono essere ripulite con un prodotto di pulizia specifico: se eseguiti correttamente i passaggi precedenti, il primer va applicato solo nelle zone dove risulti mancante o danneggiata la vernice; prima di applicare l’adesivo, devono essere rispettati i tempi di essiccazione dei prodotti di cui sopra; gli adesivi che sono scaduti devono essere eliminati; La temperatura ottimale per l’applicazione è compresa tra 18 gradi e 25 gradi; l’applicazione di adesivo può essere fatta sul parabrezza o sulla carrozzeria. Si consiglia di l’applicare l adesivo sui resti del cordone precedente per evitare errori di posizione; effettuare la prova di tenuta acqua corrente, senza pressione, per verificare che non vi siano infiltrazioni. Questo, inoltre, accelera il processo di essiccazione dell’adesivo.


NORMATIVE

Gli adesivi adoperati per l’incollaggio dei parabrezza devono rispettare le norme (USA) FMVSS 212 208 Standards. Queste si basano su test di scontro frontale che vengono realizzati a 30mph (48 kmh) e si concludono con l’impatto del veicolo contro un muro fisso in calcestruzzo. Le auto dotate di air.bag passeggeri devono come minimo mantenere il 50% della superficie di adesione del bordo del parabrezza su entrambi i lati della linea centrale longitudinale del veicolo. I veicoli non dotati di airbag devono mantenere il 75% di adesione del bordo totale del parabrezza.

Tempi di messa in circolazione del veicolo secondo le condizioni di applicazione: temperatura: 23 gradi Umidità 75%

Si devono sempre rispettare i tempi d’immobilizzazione del veicolo raccomandati dai fabbricati dei prodotti secondo i test basati sulle norme europee NCAP (New car Assement Programme) volti a certificare che l’adesivo è conforme alle caratteristiche richieste nei tempi raccomandati.

In alcuni adesivi monocomponenti il tempo d'immobilizzazione raccomandato dal produttore dell’adesivo è ridotto a 15 min che, stando ai dati delle prove effettuate, garantisce la stabilità del parabrezza nel caso il veicolo impatti ad una velocità di 64kn/h contro un ostacolo non deformabile.

Gli adesivi per l’incollaggio dei parabrezza sono testati e certificati, conformi alle specifiche richieste dai costruttori di veicoli, il che significa che le anomalie che possono essere rilevate nell’ambito dell’ Unione Europea sono dovute, principalmente, ad una scarsa preparazione delle superfici delle aree di contatto.


I TEMPI DI LAVORO E I COSTI AUMENTANO

L’avvento dei vetri altamente tecnologici montati sui veicoli di recente costruzione comporta un approccio alla loro sostituzione alquanto diverso rispetto a quello tradizionale. Prove di di sostituzione dei parabrezza montati sui veicoli moderni, effettuate da istituti internazionali, hanno evidenziato che i tempi di lavoro, tenuto conto della calibrazione e regolazione dei sensori, della fotocamera ecc, sono circa il doppio ( esattamente il 91%) di quelli attualmente prescritti.

Inoltre, i carrozzieri devono investire in nuove tecnologie al fine di contare che i cicli di sviluppo delle nuove tecnologie sono sempre più brevi e, quindi, anche quelli relativi agli investimenti per gli imprenditori.

Il parabrezza delle auto moderne non è più solo una barriera protettiva, ma è diventato un elemento altamente tecnologico fondamentale nell’assistenza alla guida (ADAS) del conducente. In futuro, gli automobilisti saranno anche in grado di interagire in modo touch screen con il parabrezza per controllare varie funzioni, come ad esempio l’oscuramento mediante il semplice tocco di un dito o l’avvio di un filmato, come interfaccia con lo smartphone .

Il parabrezza è diventato un supporto per informazioni generiche e di viaggio che sono proiettate sullo stesso sia come fonte diretta sia come appoggio per altri elementi di controllo. Tutte queste caratteristiche assicurano che la sostituzione dei vetri per auto sarà molto più complessa, sia per la formazione del personale sia per l’acquisizione di hardware specifico. Inoltre, l’aumento delle superfici vetrate e di conseguenza la riduzione di quelle verniciate avranno inevitabilmente un impatto diretto sulle scelte imprenditoriali future nel settore


IL PARABREZZA INTELLIGENTE

Il parabrezza delle auto moderne non è più solo una barriera produttiva ma è diventato un’interfaccia per informazioni generiche e di viaggio che sono proiettate sullo stesso.

Solo qualche anno fa sembrava fantascienza il fatto di poter vedere immagini o informazioni su un vetro o il visore del casco o su un occhiale nella mobilità stradale . La realtà ha superato la fantasia e oggi la possibilità di acquistare un veicolo dotato di tecnologia head-up display (HUD) è abbastanza diffusa su molte auto.

Si tratta di una tecnologia ideata in un campo militare e aeronautico allo scopo di consentire al conducente/pilota la contemporanea visione dei principali strumenti di navigazione e di puntamento, dell’obbiettivo e proiettate direttamente sulla visiera del casco.

Nella sua applicazione all’interno dell’automobile, l’ HUD è un sistema che proietta le informazioni di viaggio sul parabrezza e nelle sue tecnologie ha sempre acquistato importanza anche nell’area della sicurezza attiva del veicolo, in quanto connesso ai sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems – assistenza alla guida) . Le tecniche utilizzate per le auto vanno dalla tecnologia integrata nel parabrazza stesso (costosa e complessa) a sistemi di visualizzazione distinti ( più economici e versatili). Nel corso degli anni il prezzo di questo optional è notevolmente diminuito ed oggi è paragonabile al costo di un navigatore di fascia media. Ciò ha consentito alle case automobilistiche di proporlo anche su vetture non solo di gamma alta mentre altri produttori hanno messo a punto prodotti per il mondo dell’afermarket.

Dal punto di vista della sicurezza, l’ HUD consente al conducente di abbreviare i tempi di reazione riducendo i casi in cui lo sguardo non è diretto a quanto accade sulla strada. In questo modo è sufficiente mezzo secondo per leggere le informazioni da un head-up dispay rispetto a un secondo necessario per leggerle dal cruscotto a un tratto di 8 metri di guida cieca!


NELLA RIPARAZIONE O SOSTITUZIONE DEL PARABREZZA, COSA CAMBIA?

L’alta tecnologia richiesta per produrre questo specifico PVB a spessore crescente fa si che l’offerta sia abbastanza limitata e costosa, infatti attualmente sono due i principali produttori specializzati nella fabbricazione di questo tipo di parabrezza e i prezzi possono essere molto maggiori rispetto al parabrezza tradizionale.

La sostituzione di un parabrezza con tecnologia HUD non richiede uno standard ed anche la riparazione di una scheggiatura non ha effetti negativi sulla qualità della proiezione, in considerazione del fatto che l’intervento riparativo è comunque sconsigliato se la scheggiatura interessa l’area visiva del conducente, dove viene posizionato il visore HUD.

Ovviamente, nel momento della sostituzione, occorre effettuare tutte le operazioni di calibrazione dei sistemi ADAS eventualmente rimossi.


Fonte: Il Carrozziere 4.0

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