La mobilità elettrica: la sfida del futuro
In un’epoca caratterizzata da una crescente preoccupazione per la sostenibilità ambientale e dalla necessità di ridurre le emissioni di gas serra, l’elettrificazione dei veicoli è emersa come una strategia fondamentale per l’industria automobilistica e i governi di tutto il mondo. I veicoli elettrici promettono trasporti più puliti, un minore dipendenza dai combustibili fossili e un migliore qualità dell’aria.
La Cina si distingue come leader mondiale nell’adozione e nella produzione di veicoli elettrici. Il governo cinese ha adottato una serie di politiche volte a promuovere i veicoli elettrici, tra cui generosi sussidi, incentivi fiscali e quote obbligatorie di veicoli elettrici per le case automobilistiche. Città come Pechino e Shanghai hanno imposto restrizioni alle auto a benzina per incoraggiare l’adozione dei veicoli elettrici.
La Cina ospita alcuni dei maggiori produttori di veicoli elettrici del mondo, come BYD, NIO e XPeng Motors.
Diversi governi europei stanno puntando sulla mobilità elettrica, tanto è vero che diverse sono le case automobilistiche che spostano sempre di più l’attenzione sulle auto elettriche. Infatti secondo un’indagine della Boston consulting group, entro il 2030 i veicoli elettrici rappresenteranno circa un quarto di tutte le automobili e dei camion su strada ed il 50-60% delle vendite di nuove automobili. Il mondo insomma sembra andare verso l’elettrificazione dei trasporti.
Purtroppo in Italia i veicoli elettrici rappresentano una quota molto bassa e manca ad oggi una roadmap chiara.
Ai primi posti in Europa ci sono la Norvegia, la Svezia, la Germania, i Paesi Bassi, il Lussemburgo: ad esempio la Norvegia offre notevoli incentivi agli acquirenti di veicoli elettrici, tra cui esenzioni dalle tasse di importazione e dai pedaggi stradali, parcheggi gratuiti ed accesso alle corsie riservate agli autobus; in Germania le case automobilistiche come Volkswagen, BMW e Mercedes-Benz, hanno investito molto nella tecnologia e nella produzione di veicoli elettrici; i Paesi Bassi, pur non avendo produttori di veicoli elettrici, che importano da altri produttori europei, hanno promosso l’adozione di veicoli elettrici attraverso incentivi fiscali, esenzioni dalle tasse di circolazione e lo sviluppo di infrastrutture di ricarica.
Il nostro Paese, invece, è ancora molto indietro nel settore dell’elettrico, investendo molto poco a favore della mobilità sostenibile.
E’ quindi indispensabile cambiare rotta, perché anche l’Italia è chiamata a fare la sua parte.
Invece la Presidente del Consiglio, all’indomani della tempesta sull’economia mondiale, provocata dalla politica protezionistica di Trump, ha proposto di sospendere le norme del Green deal relative al settore dell’auto, anche se pare che nei prossimi mesi dovrebbe avere il via una nuova rottamazione per permettere a cittadini e microimprese di sfruttare gli incentivi per comprare auto elettriche. Le tempistiche però non sono ancora note. Il progetto del governo Meloni deriva dalla necessità di modificare i progetti del PNRR, su cui ci sono diversi ritardi: invece di usare i circa 600milioni di euro per installare colonnine elettriche, i soldi dovrebbero essere usti per aumentare il numero di auto elettriche che circolano in Italia.
E’ difficile che la Commissione Europea cambi idea, soprattutto dopo aver concesso un anno in più al settore automotive per mettersi in regola con i nuovi limiti che impongono un calo del 15% delle emissioni totali dei veicoli di ogni casa automobilistica entro il 2026. In sostanza Bruxelles ha concesso tempo al settore europeo per organizzarsi, ma allo stesso tempo deve sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo e finanziare con incentivi il passaggio all’elettrico.
In tutto il continente europeo, l’elettrificazione del trasporto pubblico ha superato quello delle auto private. Per accelerare ulteriormente l’adozione di veicoli a zero e base emissioni, la Commissione europea sta investendo nell’accesso pubblico alle infrastrutture di ricarica, imponendo un prezzo fiscale sulle emissioni di carbonio delle auto a combustibile fossile. La Francia è il mercato più grande per i nuovi eBus, seguita da Germania e Danimarca.
Negli Stati Uniti c’è stata un simile spinta concentrata verso il trasporto pubblico elettrificato in diversi Stati, anche se non ancora nella stessa misura della UE.
Ad essere consapevoli che il futuro della mobilità non possa che essere l’elettrico sono le case automobilistiche, che impegnano sempre più investimenti per adattare la produzione a quella delle auto a batteria.
La rivoluzione dell’elettrico nella mobilità è oramai un fenomeno inarrestabile ed i vantaggi sono innegabili sia da un punto di vista economico che ambientale. Inoltre la tecnologia sta evolvendo velocemente e le case automobilistiche stanno puntando quasi in blocco sui veicoli elettrici, lanciando auto a prezzi progressivamente più contenuti e con autonomie via via maggiori.
Naturalmente a trascinare le vendite saranno le migliori prestazioni di auto, con autonomie sempre maggiori, e la diminuzione del costo della batteria. Come scrive l’Agenzia Internazionale dell’Energia, le politiche di incentivazione saranno fondamentali per incoraggiare i consumatori a scegliere i veicoli elettrici rispetto a quelli convenzionali.
Queste politiche unite a normative più stringenti in materia di risparmio di carburante e di emissioni, non solo metterebbero in circolazione milioni di auto elettriche, ma ci sarebbe anche una contestuale riduzione della domanda di petrolio.
L’auto elettrica non solo produce vantaggi ambientali ma anche economici appunto; infatti le vetture a batteria comportano importanti risparmi per la manutenzione, non pagano il bollo, possono accedere alle Ztl, non pagano il parcheggio all’interno delle strisce blu, hanno un costo di rifornimento nettamente inferiore rispetto alle altre vetture (circa 2/3 in meno del costo del carburante derivante da idrocarburi).
Le case automobilistiche si spingono anche oltre ed evidenziano di volere investire nello sviluppo dell’auto autonoma, garantendo maggiore sicurezza su strada.
Le utility devono prepararsi a rispondere alle nuove esigenze energetiche create dall’elettrificazione dei trasporti e a svolgere il ruolo sia di guida sia di beneficiarie di questa transizione, iniziando a muoversi in tre direzioni fondamentali.
1. In primo luogo, nel potenziamento delle infrastrutture della rete elettrica, che dovrà essere in grado di gestire eventuali sovraccarichi nei momenti di maggiore domanda energetica. Sarà poi importante supportare gli sforzi delle autorità per incentivare la mobilità elettrica, attraverso nuovi piani tariffari, sconti e promozioni. Infine è necessario attivarsi per entrare in nuovi mercati con prodotti e servizi pensati per i veicoli elettrici, come l’installazione, la manutenzione e la messa in servizio dei sistemi di ricarica.
2. In secondo luogo tra i fattori che spingeranno la crescita dei veicoli elettrici nel prossimo decennio avrà un peso notevole il progresso tecnologico che sta provocando una rapida diminuzione dei costi delle batterie. Si stima infatti che nel 2028 negli USA il costo totale di possesso quinquennale per una batteria di un veicolo elettrico sarà inferiore a quello sostenuto per un veicolo con motore a combustione interna.
La diffusione di veicoli elettrici e lo sviluppo della mobilità elettrica disegnano uno scenario positivo per le utility, che possono attrarre nuovi clienti e allo stesso tempo sostenere gli obiettivi politici e ambientali dei governi.
3. In terzo luogo la mobilità elettrica crea opportunità per nuovi prodotti e servizi per le utility, che comprendono manutenzione e operatività dei veicoli, installazione, manutenzione e servizio dei punti di ricarica, soluzioni software per Energy management e avviamento della flotta, servizi di consulenza.
E’ assolutamente indispensabile sviluppare nuove competenze per lanciare nuovi progetti di mobilità elettrica, come la progettazione di infrastrutture di ricarica, capacità di data analytics, gestione dei processi di vendita di b2b. Infatti l’investimento in infrastrutture di ricarica è fondamentale dal momento che l’autonomia delle auto elettriche è un fattore importante da considerare quando si sceglie un veicolo elettrico. L'autonomia può variare in base a diversi fattori, ma le auto elettriche moderne offrono un'autonomia che consente di percorrere circa 320-480 chilometri con una singola ricarica.
I VEICOLI ELETTRICI SARANNO ALIMENTATI DA ENERGIE RINNOVABILI
La diffusione dei veicoli elettrici è anche occasione di sviluppo delle energie rinnovabili. Le due tecnologie si completano e, insieme, possono far la differenza nella lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento. I governi e le aziende si devono preparare a questo cambiamento epocale.
I veicoli elettrici come soluzione tecnologica da adottare nei prossimi anni dovranno essere legati all’utilizzo di energia rinnovabile. La loro diffusione è importante per combattere l’inquinamento, avendo emissioni zero, e anche per diminuire i gas climalteranti presenti nell’aria.
NECESSITA’ DI INNOVARSI DEL GRUPPO VALIANI
Siamo di fronte ad una vera e propria “rivoluzione copernicana”, tant’è che le case automobilistiche, come abbiamo già detto, spingono in questa direzione: la tedesca Volkswagen ha deciso di applicare uno sconto pari all’importo iva, quindi il 22% sul prezzo delle vetture.
Si tratta di un bel colpo di scena per il mondo dell’Automotive: i veicoli elettrici hanno regole di sicurezza ben diverse da quelle a gasolio, a benzina o a metano e vanno maneggiati con specifiche cautele. Quindi bisogna attrezzarsi e fare formazione per essere pronti a questa nuova “rivoluzione”.
Il cambiamento culturale a cui siamo di fronte, impone ai vari attori, istituzioni, privati, banche, di interagire tra di loro per creare un sistema, in cui ognuno possa contribuire con ciò che gli compete.
E’ una conseguenza naturale e logica, ma è opportuno evidenziarla in ogni occasione, l’elettrificazione dei trasporti impone alle istituzioni un impegno significativo nell’adeguamento delle infrastrutture, che passa attraverso l’alimentazione aerea, quella sotterranea e quella delle colonnine elettriche.
IL FUTURO DEL GRUPPO VALIANI
Per questo il Gruppo Valiani o raccoglie e si adegua a questa nuova sfida del futuro o è fuori dal mercato, con un reale rischio di chiusura di competitività.
E’ pertanto indispensabile non solo una riconversione della mentalità manageriale ed operativa, ma anche un importante investimento economico nella nuova strumentazione, nella tecnologia e nella formazione del personale per essere all’altezza dei tempi.
Il Gruppo Valiani, che ha l’ambizione di rimanere uno dei centri di riferimento dell’Automotive di respiro regionale, e non solo, con l’auspicio che tra un decennio si possa essere nelle condizioni di dare risposte concrete alle nuove richieste del mercato, contribuendo allo sviluppo economico della nostra zona.
La Cina si distingue come leader mondiale nell’adozione e nella produzione di veicoli elettrici. Il governo cinese ha adottato una serie di politiche volte a promuovere i veicoli elettrici, tra cui generosi sussidi, incentivi fiscali e quote obbligatorie di veicoli elettrici per le case automobilistiche. Città come Pechino e Shanghai hanno imposto restrizioni alle auto a benzina per incoraggiare l’adozione dei veicoli elettrici.
La Cina ospita alcuni dei maggiori produttori di veicoli elettrici del mondo, come BYD, NIO e XPeng Motors.
Diversi governi europei stanno puntando sulla mobilità elettrica, tanto è vero che diverse sono le case automobilistiche che spostano sempre di più l’attenzione sulle auto elettriche. Infatti secondo un’indagine della Boston consulting group, entro il 2030 i veicoli elettrici rappresenteranno circa un quarto di tutte le automobili e dei camion su strada ed il 50-60% delle vendite di nuove automobili. Il mondo insomma sembra andare verso l’elettrificazione dei trasporti.
Purtroppo in Italia i veicoli elettrici rappresentano una quota molto bassa e manca ad oggi una roadmap chiara.
Ai primi posti in Europa ci sono la Norvegia, la Svezia, la Germania, i Paesi Bassi, il Lussemburgo: ad esempio la Norvegia offre notevoli incentivi agli acquirenti di veicoli elettrici, tra cui esenzioni dalle tasse di importazione e dai pedaggi stradali, parcheggi gratuiti ed accesso alle corsie riservate agli autobus; in Germania le case automobilistiche come Volkswagen, BMW e Mercedes-Benz, hanno investito molto nella tecnologia e nella produzione di veicoli elettrici; i Paesi Bassi, pur non avendo produttori di veicoli elettrici, che importano da altri produttori europei, hanno promosso l’adozione di veicoli elettrici attraverso incentivi fiscali, esenzioni dalle tasse di circolazione e lo sviluppo di infrastrutture di ricarica.
Il nostro Paese, invece, è ancora molto indietro nel settore dell’elettrico, investendo molto poco a favore della mobilità sostenibile.
E’ quindi indispensabile cambiare rotta, perché anche l’Italia è chiamata a fare la sua parte.
Invece la Presidente del Consiglio, all’indomani della tempesta sull’economia mondiale, provocata dalla politica protezionistica di Trump, ha proposto di sospendere le norme del Green deal relative al settore dell’auto, anche se pare che nei prossimi mesi dovrebbe avere il via una nuova rottamazione per permettere a cittadini e microimprese di sfruttare gli incentivi per comprare auto elettriche. Le tempistiche però non sono ancora note. Il progetto del governo Meloni deriva dalla necessità di modificare i progetti del PNRR, su cui ci sono diversi ritardi: invece di usare i circa 600milioni di euro per installare colonnine elettriche, i soldi dovrebbero essere usti per aumentare il numero di auto elettriche che circolano in Italia.
E’ difficile che la Commissione Europea cambi idea, soprattutto dopo aver concesso un anno in più al settore automotive per mettersi in regola con i nuovi limiti che impongono un calo del 15% delle emissioni totali dei veicoli di ogni casa automobilistica entro il 2026. In sostanza Bruxelles ha concesso tempo al settore europeo per organizzarsi, ma allo stesso tempo deve sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo e finanziare con incentivi il passaggio all’elettrico.
In tutto il continente europeo, l’elettrificazione del trasporto pubblico ha superato quello delle auto private. Per accelerare ulteriormente l’adozione di veicoli a zero e base emissioni, la Commissione europea sta investendo nell’accesso pubblico alle infrastrutture di ricarica, imponendo un prezzo fiscale sulle emissioni di carbonio delle auto a combustibile fossile. La Francia è il mercato più grande per i nuovi eBus, seguita da Germania e Danimarca.
Negli Stati Uniti c’è stata un simile spinta concentrata verso il trasporto pubblico elettrificato in diversi Stati, anche se non ancora nella stessa misura della UE.
Ad essere consapevoli che il futuro della mobilità non possa che essere l’elettrico sono le case automobilistiche, che impegnano sempre più investimenti per adattare la produzione a quella delle auto a batteria.
La rivoluzione dell’elettrico nella mobilità è oramai un fenomeno inarrestabile ed i vantaggi sono innegabili sia da un punto di vista economico che ambientale. Inoltre la tecnologia sta evolvendo velocemente e le case automobilistiche stanno puntando quasi in blocco sui veicoli elettrici, lanciando auto a prezzi progressivamente più contenuti e con autonomie via via maggiori.
Naturalmente a trascinare le vendite saranno le migliori prestazioni di auto, con autonomie sempre maggiori, e la diminuzione del costo della batteria. Come scrive l’Agenzia Internazionale dell’Energia, le politiche di incentivazione saranno fondamentali per incoraggiare i consumatori a scegliere i veicoli elettrici rispetto a quelli convenzionali.
Queste politiche unite a normative più stringenti in materia di risparmio di carburante e di emissioni, non solo metterebbero in circolazione milioni di auto elettriche, ma ci sarebbe anche una contestuale riduzione della domanda di petrolio.
L’auto elettrica non solo produce vantaggi ambientali ma anche economici appunto; infatti le vetture a batteria comportano importanti risparmi per la manutenzione, non pagano il bollo, possono accedere alle Ztl, non pagano il parcheggio all’interno delle strisce blu, hanno un costo di rifornimento nettamente inferiore rispetto alle altre vetture (circa 2/3 in meno del costo del carburante derivante da idrocarburi).
Le case automobilistiche si spingono anche oltre ed evidenziano di volere investire nello sviluppo dell’auto autonoma, garantendo maggiore sicurezza su strada.
Le utility devono prepararsi a rispondere alle nuove esigenze energetiche create dall’elettrificazione dei trasporti e a svolgere il ruolo sia di guida sia di beneficiarie di questa transizione, iniziando a muoversi in tre direzioni fondamentali.
1. In primo luogo, nel potenziamento delle infrastrutture della rete elettrica, che dovrà essere in grado di gestire eventuali sovraccarichi nei momenti di maggiore domanda energetica. Sarà poi importante supportare gli sforzi delle autorità per incentivare la mobilità elettrica, attraverso nuovi piani tariffari, sconti e promozioni. Infine è necessario attivarsi per entrare in nuovi mercati con prodotti e servizi pensati per i veicoli elettrici, come l’installazione, la manutenzione e la messa in servizio dei sistemi di ricarica.
2. In secondo luogo tra i fattori che spingeranno la crescita dei veicoli elettrici nel prossimo decennio avrà un peso notevole il progresso tecnologico che sta provocando una rapida diminuzione dei costi delle batterie. Si stima infatti che nel 2028 negli USA il costo totale di possesso quinquennale per una batteria di un veicolo elettrico sarà inferiore a quello sostenuto per un veicolo con motore a combustione interna.
La diffusione di veicoli elettrici e lo sviluppo della mobilità elettrica disegnano uno scenario positivo per le utility, che possono attrarre nuovi clienti e allo stesso tempo sostenere gli obiettivi politici e ambientali dei governi.
3. In terzo luogo la mobilità elettrica crea opportunità per nuovi prodotti e servizi per le utility, che comprendono manutenzione e operatività dei veicoli, installazione, manutenzione e servizio dei punti di ricarica, soluzioni software per Energy management e avviamento della flotta, servizi di consulenza.
E’ assolutamente indispensabile sviluppare nuove competenze per lanciare nuovi progetti di mobilità elettrica, come la progettazione di infrastrutture di ricarica, capacità di data analytics, gestione dei processi di vendita di b2b. Infatti l’investimento in infrastrutture di ricarica è fondamentale dal momento che l’autonomia delle auto elettriche è un fattore importante da considerare quando si sceglie un veicolo elettrico. L'autonomia può variare in base a diversi fattori, ma le auto elettriche moderne offrono un'autonomia che consente di percorrere circa 320-480 chilometri con una singola ricarica.
I VEICOLI ELETTRICI SARANNO ALIMENTATI DA ENERGIE RINNOVABILI
La diffusione dei veicoli elettrici è anche occasione di sviluppo delle energie rinnovabili. Le due tecnologie si completano e, insieme, possono far la differenza nella lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento. I governi e le aziende si devono preparare a questo cambiamento epocale.
I veicoli elettrici come soluzione tecnologica da adottare nei prossimi anni dovranno essere legati all’utilizzo di energia rinnovabile. La loro diffusione è importante per combattere l’inquinamento, avendo emissioni zero, e anche per diminuire i gas climalteranti presenti nell’aria.
NECESSITA’ DI INNOVARSI DEL GRUPPO VALIANI
Siamo di fronte ad una vera e propria “rivoluzione copernicana”, tant’è che le case automobilistiche, come abbiamo già detto, spingono in questa direzione: la tedesca Volkswagen ha deciso di applicare uno sconto pari all’importo iva, quindi il 22% sul prezzo delle vetture.
Si tratta di un bel colpo di scena per il mondo dell’Automotive: i veicoli elettrici hanno regole di sicurezza ben diverse da quelle a gasolio, a benzina o a metano e vanno maneggiati con specifiche cautele. Quindi bisogna attrezzarsi e fare formazione per essere pronti a questa nuova “rivoluzione”.
Il cambiamento culturale a cui siamo di fronte, impone ai vari attori, istituzioni, privati, banche, di interagire tra di loro per creare un sistema, in cui ognuno possa contribuire con ciò che gli compete.
E’ una conseguenza naturale e logica, ma è opportuno evidenziarla in ogni occasione, l’elettrificazione dei trasporti impone alle istituzioni un impegno significativo nell’adeguamento delle infrastrutture, che passa attraverso l’alimentazione aerea, quella sotterranea e quella delle colonnine elettriche.
IL FUTURO DEL GRUPPO VALIANI
Per questo il Gruppo Valiani o raccoglie e si adegua a questa nuova sfida del futuro o è fuori dal mercato, con un reale rischio di chiusura di competitività.
E’ pertanto indispensabile non solo una riconversione della mentalità manageriale ed operativa, ma anche un importante investimento economico nella nuova strumentazione, nella tecnologia e nella formazione del personale per essere all’altezza dei tempi.
Il Gruppo Valiani, che ha l’ambizione di rimanere uno dei centri di riferimento dell’Automotive di respiro regionale, e non solo, con l’auspicio che tra un decennio si possa essere nelle condizioni di dare risposte concrete alle nuove richieste del mercato, contribuendo allo sviluppo economico della nostra zona.