20 Aprile 2024

Chi paga la sanificazione dei veicoli

Il virus COVID-19 fra le cose che ci lascia in eredità vi è quella della sanificazione, cioè tutte quelle pratiche igieniche, sanitarie e pulizia di cose e ambienti che precedentemente la pandemia erano solo oggetto di attenzione sporadica.

La pandemia ha fatto diventare necessaria una pratica che precedentemente era lasciata alla libera discrezione degli operatori della riparazione. La sanificazione degli interni e dei condotti di climatizzazione è aumentata, secondo indicazioni europee, da un mese all’altro del 400%, questo fenomeno non si può pertanto trascurare, soprattutto per chi deve sopportarne i costi.

Questo genere di problema mi fa venire in mente quando negli anni ’90 i carrozzieri chiedevano che venissero riconosciute prestazioni per servizi che non erano stati precedentemente valorizzati né ufficialmente mai riconosciuti: finitura e smaltimento rifiuti pericolosi, per esempio. In quelle occasioni le “parti”: assicurazioni e carrozzieri, si confrontarono nell’ambito del noto accordo (decaduto nel 2003) e trovarono un compromesso (tuttora in vigore). La situazione oggi è completamente diversa, ciascuno opera secondo propri principi e coscienza, o meglio, rifacendosi ancora a vecchie e obsolete regole.

Ovviamente la mancanza di un protocollo che stabilisca comportamenti gestionali, nel momento che l’avanzamento tecnologico evolve e modifica le tecniche riparative e i servizi, trova da parte delle mandanti opposizione a nuove richieste che non siano quelle standardizzate dalla consuetudine. Ciò è dovuto in parte all’incomprensione dei vari fenomeni evolutivi e le loro ripercussioni economiche e in parte all’assuefazione allo status quo. Tutto questo si potrebbe risolvere attraverso l’intermediazione della figura del perito assicurativo, prevista per legge e già ampiamente utilizzata nella valutazione dei danni ai veicoli, a patto che le regole d’ingaggio lascino libertà di valutare l’effettiva realtà tecnica, come oggettivamente riscontrabile. Purtroppo difficilmente si potrà avviare tale soluzione, ma un’alternativa ci potrebbe essere nell’ambito delle “Linee Guida per la riparazione a Regola d’arte” siglate il 16 maggio 2019 da Ania (Associazione delle imprese assicuratrici), le maggiori rappresentanze nazionali dei carrozzieri (CNA, Confartigianato e CASARTIGIANI) e le maggiori rappresentanze dei consumatori, per regolare i rapporti della gestione dei sinistri, ma anche per la riparazione in sicurezza dei veicoli.

Certo è che il carrozziere da solo o un gruppo ristretto non potrà aspirare a nulla di tutto ciò o, al massimo, ottenere un riconoscimento a titolo “grazioso” da parte di qualche mandante.


Fonte: Io Carrozziere – N°6 2020

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