20 Aprile 2024

Il Carico? Immobile

Da qualche mese gli organi di polizia controllano su strada se il carico su un camion è stato fissato in modo corretto e accertano che non si sposti durante la marcia.
Cosa bisogna verificare in particolare per evitare sanzioni?

“Tra tutti il metodo più comune, ma anche il più complicato per i calcoli, è l'ancoraggio per attrito che ha lo scopo di aumentare la forza di attrito generata dal peso del carico (merce) e dai materiali costituenti l'unità di carico (pallet) e il fondo del veicolo (pavimento)”

Già prima dell'estate, per la precisione dallo scorso 20 maggio, sono entrate in vigore le regole sul cosiddetto "fissaggio del carico". Tali regole, interagenti tra loro, sono diverse e costituite specificatamente da direttive europee sui controlli, da linee guida sulle migliori pratiche di fissaggio per il trasporto su strada e da norme tecniche per le modalità di utilizzo dei vari dispositivi di fissaggio, bloccaggio e serraggio rapportate a precisi calcoli delle forze che entrano in gioco durante il trasporto.

Il principio generale che ispira queste regole è presto detto: durante il trasporto, comprese le situazioni di emergenza, il carico non deve subire movimenti e non deve uscire dal vano di carico. Tale principio tende a calcolare e a non sottovalutare l'entità delle forze fisiche (espresse in daN deca newton) che, durante il trasporto, intervengono sul carico a causa di accelerazioni, frenate, cambi di direzione e di tutte le possibili situazioni critiche e/o di emergenza.
Gli elementi da tenere in considerazione per un corretto fissaggio del carico sono molteplici e vanno principalmente dalla preparazione della merce alla tipologia di imballaggio utilizzato e al conseguente fissaggio sull'unità di carico (è necessario evitare i movimenti sia dei singoli elementi costituenti un collo che del collo stesso dell'unità di carico), dal tipo di veicolo impiegato alla distribuzione dei pesi sugli assi, dalla massa complessiva fino ai diversi metodi di fissaggio e bloccaggio del carico stesso utile a compensare le forze di inerzia (longitudinali e trasversali) che si attivano durante il trasporto. Dal punto di vista delle responsabilità, il rispetto di tutti questi elementi coinvolgono quindi diversi soggetti della catena logistica (imballatore, caricatore e trasportatore).

I principali metodi di fissaggio sono:
"ancoraggio per attrito o diretto", che utilizza dispositivi quali cinghie, catene, funi;
"bloccaggio", che usufruisce di elementi fissi del veicolo e di elementi esterni;
"serraggio", che impiega mezzi manuali meccanici come per esempio i twist lock usati nel trasporto dei contenitori.

Tra tutti questi metodi, il più comune, ma anche il più complicato per i calcoli, è l'ancoraggio per attrito che ha lo scopo di aumentare la "forza di attrito" generata dal peso del carico (merce) e dai materiali costituenti l'unità di carico (pallet) e il fondo del veicolo (pavimento)”. A titolo di esempio, a parità di peso della merce, un bancale di legno su pavimento di legno genera maggiore attrito rispetto a un pallet di plastica su fondo di alluminio scanalato.
Pertanto alla forza di attrito, calcolata moltiplicando il peso della merce, il pre-determinato coefficiente di attrito e il coefficiente di accelerazione in m2s (determinati dalla norma 12195-1), si aggiunge la forza trasmessa dalla cinghie.

Le cinghie sono, per la loro flessibilità, lo strumento più utilizzato per fissare la maggior parte dei carichi. Le modalità di utilizzo sono regolate dalla norma tecnica EN 12195-2 che individua molti requisiti tra cui i materiali, le diverse resistenze (LC portata; SHF forza massima manuale esercitata dal cricchetto e STF carico di trazione usato nel fissaggio per attrito), la durata e le certificazioni.
Da questo emerge che non tutte le cinghie possono essere utilizzate indistintamente per il fissaggio di ogni carico e pertanto diventa fondamentale verificare i dati e le informazioni contenute nelle specifiche etichette apposte su ogni cinghia (per esempio una cinghia che riporta solo l'indicazione LC della portata può essere utilizzata solo per l'ancoraggio diretto e non per l'ancoraggio per attrito).
Le norme evidenziano anche l'importanza dell'efficienza delle cinghie (non devono essere annodate e non presentare tagli, deformazioni e deterioramenti) e della conservazione (non vanno esposte continuativamente a pioggia e sole).
Le norme danno ampia possibilità consentendo di utilizzare uno o più metodi per il fissaggio del carico e, tra questi, spiccano l'uso dei tappetini in gomma per aumentare il coefficiente di attrito (fino a 0,6) e l'ancoraggio per il bloccaggio, utilizzando la forza di resistenza della sponda anteriore e di quelle laterali e le eventuali barre ferma carico. Infine, non bisogna tralasciare l'aspetto del veicolo. La norma tecnica EN 12642 individua le caratteristiche del veicolo con particolare riferimento agli elementi fissi (sponde,teloni,piantoni). I veicoli contrassegnati con “XL” hanno una struttura rinforzata e permettono in molti casi di trasportare merce senza ricorrere ai diversi metodi di fissaggio.
Le carenze sono classificate in lievi, gravi e pericolosi. In particolare si definisce:
lieve quella che si verifica quando il carico è stato fissato correttamente, ma rende opportuni consigli di prudenza;
grave quella che si verifica quando il carico non è stato fissato adeguatamente ed esiste un rischio di movimenti significativi o di ribaltamento del carico o di parti di esso;
pericolosa quella che si verifica quando la sicurezza stradale è minacciata direttamente da un rischio di caduta del carico o di parti di esso o da un pericolo derivante direttamente dal carico o da un pericolo immediato per le persone.
In caso di carenza grave o pericolosa le autorità potrebbero decidere di fermare il veicolo fino a quando non viene rimossa l'anomalia e le sanzioni applicabili vanno euro 85 a euro 338.


Fonte: Uomini e Trasporti - Ottobre 2018

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