26 Aprile 2024

Il tachigrafo intelligente di quarta generazione

Non chiamatelo registratore: il DTCO 4.0 propone funzionalità innovative che aprono nuovi scenari al mondo dell’autotrasporto

Lo scorso 15 giugno il tachigrafo intelligente, introdotto con il Regolamento Ue n. 165/2014, è entrato ufficialmente in vigore. Ne devono essere provvisti tutti i mezzi pesanti di nuova immatricolazione. Una bella opportunità per le aziende di autotrasporto che sanno guardare oltre e per la società nel suo complesso. “Il tachigrafo digitale e la normativa sociale a esso collegata dal 2006 al 2016 hanno consentito di risparmiare, stando ai miei calcoli, qualcosa come mille vite umane e 2 miliardi di euro in Europa. Ancora di più può fare il tachigrafo intelligente”. Parole e calcoli di Alessio Sitran, Responsabile delle Relazioni Istituzionali di Continental Automotive Italia, leader con il marchio Vdo nel campo dei tachigrafi. E proprio con lui abbiamo esplorato le nuove funzionalità del DTCO 4.0 ma soprattutto gli scenari che si aprono per il mondo dell’autotrasporto.


PERCHE’ TACHIGRAFO INTELLIGENTE?

“La seconda generazione del tachigrafo digitale è intelligente perché di fatto ha delle funzionalità innovative che consentono di lavorare in un’ottica di piattaforma. E’ il punto di partenza di un ecosistema che punta agli obiettivi di sostenibilità economica, efficientamento della filiera logistica, rispetto delle regole sociali, digitalizzazione del mondo del trasporto, solo per citarne alcuni. Non è più solo un apparecchio di registrazione dei tempi di guida e di riposo, ma uno strumento di gestione preventiva e predittiva del veicolo e della flotta.

Parlando di tachigrafo intelligente mi piace fare riferimento a tre concetti, fortemente legati tra loro: mercato, veicolo, smart. Il mercato nel quale ci muoviamo è in evoluzione, è cambiato tantissimo negli ultimi anni da una parte perché si è liberalizzato, dall’altra perché ha visto affacciarsi sulla scena nuovi player, gli operatori dell’Est, con un sistema paese alle spalle molto differente dal nostro. Il tachigrafo digitale ha delimitato il perimetro all’interno del quale si opera, è uno strumento di rispetto delle regole.

Passiamo al veicolo: oggi è ipertecnologico, può essere considerato una fonte di informazioni. I dati che fornisce però devono essere gestiti in maniera smart, ecco il terzo concetto, e qui interviene il tachigrafo.

L’integrazione spinta con il sistema intelligente di trasporto e la geolocalizzazione offrono un patrimonio di informazioni importanti per le aziende.

Il tachigrafo digitale consente una gestione smart dall’informazione in risposte alle dinamiche del mercato”.


IN BREVE COSA FA IN PIU’ RISPETTO AL TACHIGRAFO DIGITALE DI PRIMA GENERAZIONE?

Trasmette i dati in modalità wireless grazie all’antenna DSRC (Dedicated Short Range Communication). Offre informazioni sulla posizione tramite un collegamento Gnss. I dati di geolocalizzazione, registrati automaticamente all’inizio e alla fine del periodo di lavoro del conducente, così come dopo ogni tre ore cumulative di guida, possono poi essere utilizzati a supporto delle soluzioni di fleet management. Propone un’interfaccia Its (Intelligent Transportation Systems) e sfrutta un nuovo sistema di crittografia ottimizzata”.


AMMETTIAMOLO, LA TRASMISSIONE IN MODALITA’ WIRELESS DEI DATI PREOCCUPA UN PO’ LE AZIENDE E CONDUCENTI…

Sgombriamo il campo facendo chiarezza: il modulo Dsrc, interno del tachigrafo Vdo, con frequenze radio può comunicare alle autorità di controllo esclusivamente i 19 parametri tecnici di funzionamento del tachigrafo: dal superamento della velocità, alla guida senza scheda o con scheda non valida, dalla mancanza di batteria, all’ultima taratura, fino alla data di attivazione. Non si possono invece visualizzare i dati della carta conducente che sono classificati come personali e sono soggetti alla normativa sulla privacy, il regolamento Gdpr.

Ricordo che non si possono, comunque, elevare sanzioni senza aver bloccato il mezzo, il tachigrafo intelligente non è uno strumento probatorio ma di screening.

Chi opera nel rispetto delle regole non corre il rischio di essere fermato, con tutto ciò che questo comporta in termini di tempo.

La diffusione del tachigrafo intelligente consente di svolgere un’attività di controllo mirata e non random a vantaggio della sicurezza, dell’impatto ambientale e del rispetto delle regole sociali. Il tachigrafo intelligente è un perfetto alleato per chi lavora bene e nel pieno rispetto delle regole. E’ uno strumento che ci proietta in un futuro dove la differenza la farà la qualità del servizio. A Bruxelles si sta già discutendo di una versione successiva che effettui anche il riconoscimento automatico del cambio di frontiera e quindi l’attività di cabotaggio..

Sarebbe una bella spallata a un cambio di scenario. L’unico limite è che oggi convivono ancora tachigrafo analogico, digitale e digitale di seconda generazione. Ci auguriamo che vengano messo presto in atto misure per un rinnovo del parco veicolare che accelererebbe la diffusione del tachigrafo intelligente”.


PASSARE AL TACHIGRAFO INTELLIGENTE COMPORTA MAGGIORI COSTI PER LE AZIENDE?

“No. La modalità di scarico e di archiviazione dei dati è la medesima. Le operazioni si possono fare da remoto, senza alcuna variazione rispetto al passato, o in manuale attraverso l’apposita chiavetta. Chi ha l’ultima versione deve effettuare semplicemente un aggiornamento del firmware con un costo esiguo, chi ne ha di più datate deve invece sostituirle ma la spese non è significativa. E’ bene ricordare che l’attuale chiave si può utilizzare su qualsiasi tachigrafo, c’è la piena interoperabilità dei dispositivi.

E interoperabili sono anche le carte autista, aziende e di controllo. Quelle di prima generazione possono essere tranquillamente utilizzate anche sul tachigrafo intelligente, fino alla naturale scadenza. Non c’è nessuna coercizione a cambiarle. Gli unici soggetti che hanno dovuto sostituirle sono le officine”.


POTREBBE DIVENTARE IL MIGLIORE AMICO DELLE AZIENDE…

“Certamente. Il tachigrafo intelligente, in un mondo sempre più digitale, è qualcosa che aiuta le aziende contribuendo a creare valore nella catena del trasporto”.



Fonte: Vie & Trasporti – ottobre 2019

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