25 Maggio 2025

Portabici per auto: le novità

Il portabici per auto è di fondamentale importanza quando si viaggia o comunque in ogni tragitto o contesto, in cui si abbia bisogno di trasportare il proprio mezzo a due ruote. Oltre a ciò, è obbligatorio per legge e deve rispettare delle regole per poter essere montato sul proprio veicolo senza incorrere in sanzioni anche molto pesanti.

Ci sono delle novità sulla questione, infatti sono state emanate diverse circolari e ci sono nuovi obblighi, con tutte le polemiche del caso. A breve, è atteso un decreto ministeriale per semplificare il tutto e fare maggiore chiarezza. Da poco si è concluso il percorso di consultazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, chiesto da Conitours Consorzio Operatori Turistici Cuneo Alps. In merito al tema dei portabici per auto, soprattutto quelli che vanno montati sul gancio traino.

Sono intervenuti degli esperti come Paolo Pinzuti di Bikeitalia.it, Massimo Gaspardo Moro di FIAB Italia, Federico Magnano, Luca Bartolini e Marco Montaldo per Cuneo Bike Guide, i quali hanno parlato dell’importanza di evitare limitazioni e costi per chi possiede i portabici, nonché la disparità di trattamento fra cittadini italiani e stranieri, quando circolano sulle strade del nostro Paese.


LE MODIFICHE ALLE CIRCOLARI

Come dicevamo, quello che si attende ora è un decreto interministeriale che semplifichi la questione, la quale ha ancora molti punti oscuri. i tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono a lavoro in questo senso, insieme al Ministero degli Interni per mettere mano alle circolari che regolamentano l’utilizzo dei portabici. Queste prevedono degli obblighi ma alcuni salteranno, ad esempio quello della visita presso la Motorizzazione Civile per quanto riguarda i portabici da montare sul gancio traino, che impediscono la visibilità della targa e delle luci posteriori: facendo riferimento all’art. 72 comma 6 del Codice della Strada, essi sono considerati dispositivi supplementari e quindi non necessitano della suddetta visita né dell’annotazione sulla carta di circolazione del veicolo. Sarà sufficiente invece solo l’omologazione da parte del produttore.

Chi utilizza il portabici dovrà avere sempre con sé i documenti forniti da quest’ultimo, per dimostrare appunto l’omologazione e la certificazione per circolare su strada, da mostrare in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine. In un contesto già molto agitato, dove il nuovo Codice della Strada sta scatenando polemiche e sta facendo fioccare numerose multe, occorre redigere un piano chiaro e semplice su tutte le nuove normative, in modo che gli automobilisti possano adeguarsi. In questo articolo ci stiamo concentrando su un accessorio largamente utilizzato e, come dicevamo pocanzi, incorrere in sanzioni è veramente facile.

Altra modifica alle circolari è l’eliminazione del limite di sagoma: infatti le biciclette, che fino a questo momento non potevano superare la larghezza del veicolo (retrovisori esclusi), potranno sporgere lateralmente di 30 centimetri per lato, fino a una lunghezza massima complessiva di 2,55 metri.

Infine non sarà richiesto lo spegnimento automatico delle luci posteriori della vettura quando si inserisce la spina che alimenta le luci del portabici.

Tutti gli altri portabici posteriori (da portellone e da gancio traino) che non nascondono le luci e la targa dell’auto, non sono soggetti a interventi normativi perché rientrano nella categoria prevista dall’art. 164 del Codice della Strada, riguardante la sistemazione dei carichi sui veicoli.

L’iter per l’approvazione del decreto interministeriale richiede ancora del tempo per concludersi. Intanto però gli esponenti del settore (Fiab Italia, Bikeitalia e Conitours) sono soddisfatti e hanno dichiarato:

“Il confronto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato costruttivo poiché quest’ultimo ha dimostrato di comprendere l’importanza dell’uso della bicicletta in Italia e che come tale non va ostacolato. La proposta di un decreto fra due ministeri risolve un tema che preoccupava molto la comunità ciclistica perché c’era poca chiarezza. Allo stesso tempo essa garantisce sicurezza stradale senza ulteriori costi a carico dei cittadini”.


LE SANZIONI AMMINISTRATIVE

Come già abbiamo accennato, se un portabici non rispetta le normative vigenti, si incorre in sanzioni e rischi che variano in base alla violazione in questione. Ecco alcune possibili conseguenze:

  • Se non viene segnalato il carico sporgente, quindi non si espone il cartello, si incorre in una sanzione amministrativa di un minimo di 87 euro e di un massimo di 344 euro (art. 164 del Codice della Strada). Inoltre è previsto il ritiro del libretto e della patente;
  • Se il portabici ostruisce la targa o l’illuminazione posteriore e non si collauda presso la Motorizzazione Civile, la multa va da un minimo di 430 euro a un massimo di 1.731 euro. Inoltre è possibile che venga ritirata la carta di circolazione come prevede l’art. 78 del Codice della Strada;
  • Se non viene esposta la targa ripetitrice, la sanzione va dagli 87 ai 344 euro. Inoltre si rischia il fermo amministrativo del veicolo (art. 100 del Codice della Strada);
  • Se il portabici e il carico superano i limiti di sagoma del mezzo si vìola l’art. 61 del Codice della Strada e la sanzione amministrativa può arrivare fino a 1.485 euro. In più c’è il ritiro del libretto e della patente.


SICUREZZA STRADALE

Rispettare le normative in merito al portabici per auto è fondamentale per l’aspetto della sicurezza stradale. Un accessorio che non è conforme infatti può oscurare la targa e il sistema di illuminazione del veicolo. Ciò comporta un pericolo per gli altri utenti della strada, perché aumenta il rischio di sinistri, specialmente se la visibilità è ridotta. Ancora, sei il portabici non viene installato correttamente o non rispetta gli standard di sicurezza, c'è la possibilità che le biciclette cadano durante il tragitto causando anche in questo caso danni e incidenti.

Come possiamo trasportare la nostra bici in sicurezza? Ci sono alcune regole da seguire, a partire da un fissaggio sicuro con sistemi appositi per assicurare bene le biciclette. Le cinghie devono essere resistenti e ben tese in modo che nulla si sposti durante il trasporto. È molto importante poi, non solo per evitare sanzioni ma anche per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada, assicurarsi che la targa e le luci del veicolo non vengano oscurate dal portabici. Quindi, se necessario, bisogna montare luci supplementari omologate e ripetitori di targa.

Infine è fondamentale informarsi sulle normative locali che riguardano l'argomento, specialmente nel nostro paese, dove da poco sono state introdotte le diverse novità che abbiamo citato in questo articolo. Trasportare le biciclette in maniera conforme minimizza il rischio di incidenti stradali e di danni durante il viaggio.

Per dormire sonni tranquilli esistono poi delle assicurazioni apposite per le bici, che proteggono il mezzo dal furto anche su strada. Solitamente si tratta di polizze personalizzabili, dove si possono aggiungere le garanzie “infortuni del conducente” e “danni alle parti elettriche”.


COME OMOLOGARE IL PORTABICI

Ci sono diverse sanzioni che riguardano la messa in regola del portabici per auto. Le più consistenti riguardano l'omologazione dello stesso, che va effettuata presso la motorizzazione civile della propria zona o comunque presso una delle sue sedi. Non tutte però sono attrezzate per effettuare questo tipo di collaudo, quindi occorre informarsi prima.


GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

Stando a quanto riferito dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il decreto interministeriale arriverà per regolarizzare il tutto e fare chiarezza specialmente su alcuni punti:

  • Il collaudo, non più necessario. O meglio, non sarà obbligatorio recarsi in Motorizzazione per effettuarlo. Sarà sufficiente portare con sé i documenti forniti dal produttore per dimostrare l'omologazione e la certificazione per poter circolare su strada. È ovvio che chi già ha provveduto al collaudo ha comunque proceduto nel modo giusto ed ha un documento in più che attesta la sicurezza del portabici;
  • il limite di sagoma verrà eliminato ma, come abbiamo specificato, ci sarà una larghezza massima da non superare;
  • non sarà più necessario occultare i dispositivi luminosi posteriori.


COME SCEGLIERE IL GIUSTO PORTABICI PER AUTO

Ora, scostandoci un attimo dalle normative vigenti e quelle in arrivo, ci concentriamo in questo paragrafo sulla scelta del portabici. Parliamo di una struttura metallica molto leggera, che può anche essere in acciaio o alluminio, a seconda delle preferenze. Dopo essere stata montata sul veicolo, ha lo scopo di consentire il trasporto in sicurezza delle biciclette, e solitamente tale accessorio si suddivide in quattro tipologie differenti: posteriore, da tetto, da gancio traino e integrato.

In commercio si trovano portabici generici che si possono adattare facilmente a ogni modello di vettura. Tuttavia questi - chiamati universali - non sono sempre compatibili con tutte. Allora come possiamo scegliere quello migliore per le proprie esigenze? Ancora prima dell'acquisto il consiglio è quello di verificare nella scheda prodotto la compatibilità con la propria vettura, oppure cercare un portabici specifico per il nostro modello.

Non esistono per tutte le automobili ma di solito sono disponibili come accessori aggiuntivi presso la concessionaria di acquisto, eventualmente su ordinazione. Oppure, ancora, si può dare un'occhiata al vasto mercato dell'usato per avere un buon prodotto a un ottimo prezzo. In fase di acquisto è necessario anche verificare che il portabici sia idoneo per il trasporto del proprio modello di bicicletta e per controllare questo bisogna verificare alcuni dettagli: l'interasse fra le due ruote del mezzo, la larghezza della gomma della bicicletta e la capacità della struttura in termini di elementi trasportabili e del peso massimo che può essere applicato (dato indispensabile specialmente se disponiamo di pesanti e-bike).

Esploriamo ora le varie categorie di portabici che abbiamo citato poc'anzi:

  • Portabici da tetto, i quali si suddividono in due tipologie. I primi sono indicati per le auto con mancorrenti sul tetto e i secondi sono per quelle che invece non ce li hanno. Ce ne sono di vari modelli, come quelli che necessitano di smontaggio della ruota anteriore punto ad ogni modo si tratta di accessori molto comodi perché possono essere tenuti sulla vettura in maniera fissa, al contrario di quelli posteriori punto cioè però uno svantaggio, ovvero quello di comportare generalmente un impegno maggiore per fissare le biciclette. Inoltre penalizzano l'aerodinamica generale del veicolo (questo si traduce in consumi di carburante maggiori). Ancora questa tipologia di portabici - quando essi sono carichi - impedisce il passaggio in varchi con altezza ridotta. Pensiamo ad esempio a un parcheggio o un garage;

  • Portabici posteriori, detti anche da portellone. Si dividono in due tipi, ovvero quelli a braccetti in cui le biciclette vengono appese, poi quelli a binari, più costosi, e in cui le bici sono appoggiate e successivamente legate alla struttura. alcuni portabici di questo tipo, in assenza di carico, non impediscono l'apertura del portellone posteriore ma bisogna stare attenti lo stesso durante questa operazione. Rispetto alla prima tipologia di portabici che abbiamo descritto limitano la visibilità perché chiaramente non andranno fissati in alto ma dietro al veicolo: il guidatore fatica a vedere attraverso il lunotto posteriore. Però ci sono anche dei lati positivi. Ad esempio tali strutture richiedono meno impegno fisico per applicare le biciclette. Quando queste ultime sono fissate non impediscono in alcun modo gli accessi a varchi con altezza limitata. Tuttavia possono interferire con l'utilizzo del tergilunotto, quindi è bene controllare se quest'ultimo viene azionato automaticamente in base al modello della propria auto in fase di retromarcia, per capire se il modello di portabici che vogliamo installare è quello più idoneo;

  • Portabici da gancio traino, applicabili a quest'ultimo ma sempre rispettando il carico verticale ammesso sul gancio stesso. Questi portabici dispongono eventualmente anche di un sistema di illuminazione proprio e di un porta targa illuminato poiché si può utilizzare il collegamento elettrico previsto per il traino;

  • Portabici integrati, presenti in alcune auto. Ci sono dei modelli infatti che possono essere configurati quando la vettura viene ordinata in concessionaria. Questi optional - specifici e a scomparsa - sono soluzioni semplici, affidabili, sicure e pensati proprio per chi ha la “mania” della bicicletta. Infatti le aziende costruttrici di vetture li progettano insieme all'auto stessa.


CARATTERISTICHE GENERALI

Approfondendo un po' di più le caratteristiche di ciascun modello possiamo dire che la migliore soluzione è il portabici da gancio traino, sotto diversi aspetti. Fermo restando che molti preferiscono risparmiare e trasportare la bici in auto (consigliamo in questo caso di smontare almeno una ruota, inclinare i sedili e assicurarla in modo stabile per evitare che si muova), il portabici da gancio traino È molto facile da montare e da caricare. Inoltre le bici sono più stabili. Tuttavia il costo non è molto contenuto, poiché comprende il portabici stesso, spese per l'acquisto e l'omologazione del gancio traino e quelle per la replica della targa. È comunque l’accessorio migliore se si dispone di e-bike (biciclette con pedalata assistita), poiché è l’unico omologato per sostenere il peso anche di due di queste insieme.

Dal costo più contenuto, il portabici da tetto ha lo svantaggio di comportare una fatica maggiore per le operazioni di carico e scarico delle biciclette. Non è adatto per le e-bike, sia per il peso, sia perché non è omologato per bici del genere. Esistono vari modelli di portabici da tetto che si adattano a bici di differenti dimensioni. Alcuni necessitano della rimozione delle ruote o di una di esse, altri no perché si agganciano al telaio, altri ancora abbracciano la ruota anteriore.

Poi ci sono i portabici posteriori, soluzione migliore se la propria auto non è compatibile con le barre sul tetto o con il gancio di traino. Fra l’altro questa soluzione non è eccessivamente costosa, però non adatta, anche in questo caso, per le e-bike perché pesano troppo.


COME SI USA UN PORTABICI PER AUTO

Sembra un argomento scontato ma non tutti sanno precisamente come si usa un portabici per auto, specialmente se è la prima volta che ne istallano uno. La prima cosa da tenere a mente, in realtà, è molto intuitiva: il portabici può essere istallato liberamente senza alcuna formalità. L’importante è non modificare le caratteristiche tecniche del veicolo. Non comporta l’aggiornamento della carta di circolazione.

Tuttavia bisogna rispettare le istruzioni che il produttore fornisce e, ovviamente, le normative del Codice della Strada, che, come abbiamo visto, sono state modificate. Dunque, oltre a prudenza e attenzione, è necessario rispettare la legge e poi fare sempre riferimento al manuale di istruzioni, specialmente se non si ha dimestichezza con l’accessorio in questione.

Sebbene le normative vengano spesso modificate, ci sono dei princìpi cardine che rimangono sempre gli stessi. Quindi, il portabici:

  • Non deve occultare la targa, nemmeno parzialmente, poiché il mezzo su cui è montato deve essere sempre identificabile;
  • Non deve coprire i dispositivi di segnalazione e illuminazione, ovvero i fanali e le frecce;
  • Non deve essere pericolo per gli altri utenti della strada, cioè per gli automobilisti, per i ciclisti, per i pedoni e per i motociclisti. Il portabici deve essere un elemento sicuro senza parti orientate verso l’esterno in maniera eccessiva;
  • Deve rientrare nei limiti di sagoma e di massa che prevede il Codice della Strada.

In conclusione, per non trasgredire le regole, è importante rimanere sempre aggiornati sull’argomento e speriamo, in questo articolo, di aver dato delle delucidazioni importanti sia a chi è appassionato del mondo della bici, sia a chi vi si approccia per la prima volta. Muoversi in sicurezza è fondamentale per portare sempre con sé l’amata due ruote e vivere con essa esperienze uniche.


Fonte: Isomotori

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